LUNGO SILENZIO DELLE ISTITUZIONI SUI RESTI UMANI NELLE CASSETTE DA FRUTTA
Montebello Jonico –Dopo gli innumerevoli articoli apparsi sulle pagine di questo giornale e anche su altri sulla presenza di resti umani dentro cassette da frutta, nessuno si è degnato di rispondere. Nessuna comunicazione da parte del Comune. Nessun comunicatoda parte di chi dovrebbe intervenire. Eppure si è scritto e riscritto. Si è parlato e discusso ma a quanto pare l’angolo migliore proposto per gli antenati di Montebello è sempre lo stesso: la cassetta da frutta.
Luogo più angusto non si poteva trovare.
È triste concretamente osservare questi resti mortali come se si trattasse di un oggetto qualunque.
Quelle ossa “indossavano” una carne, un animo ed un cuore. Perché dunque lasciarli così?
Loro hanno camminato su Montebello, costruendo la storia presente nel passato e lavorando ad ogni ora anche per chi oggi li osserva.
Oggi anche se privi di voce parlano più di un tempo. Chiedono rispetto ed un semplice gesto di attenzione.
Niente di più. Eppure questo sembra troppo.
Intanto piove e nella cripta per cadaveri a sedere, tra i ruderi della Chiesa di Santa Maria delle Grazie i resti interpellano l’animo umano.
Là, a pochi passi, l’unico antico muro rimasto chiede di essere ricollocato nella posizione originaria. Nonostante sia caduto intero e senza rompersi, nessuno, ad oggi, ha provveduto al suo ripristino.
Eppure si è concordi nel voler conservare la storia. Questo, ovviamente, solo a parole ma non con i fatti.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”
gennaio 15th, 2011 at 22:18
Gli organi preposti a salvaguardare i nostri reperti storici sono in tutt’altre cose affaccendati!L’ignoranza è una brutta bestia!
Giovanna
gennaio 11th, 2011 at 15:31
Caro Luigi,
leggo con esremo interesse i tuoi commenti che, come al solito, sono ricchi di contenuto.
Anche qui arricchisci il mio articolo col dato storico “XVI sec.”
Grazie per gli incoraggiamenti ad andare avanti persino dove l’indifferenza è alta.
A presto
Vincenzo Malacrinò
gennaio 11th, 2011 at 15:11
Vincenzo,
l’indifferenza è il peggiore atteggiamento che l’uomo possa assumere nei confronti dei suoi simili. E’ latteggiamento che ferisce più d’ogni altro sentimento, perchè l’amore si può corrispondere e l’odio si può combattere, ma l’indifferenza è una rete che ti avviluppa e ti paralizza, impedendoti qualsiasi reazione.
E a Montebello J. siamo giunti a questi termini: l’indiffrenza di fronte a un documento umano e storico perchè quei ruderi di chiesa e quei resti umani che meriterebbero rispetto, risalgono almeno alla seconda metà del XVI sec.
Vincenzo, non demordere, continua con la tua giusta causa, perchè non sei solo.
Luigi Sclapari.