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1,2 MILIONI DI EURO PER IL PORTO DI MONTEBELLO JONICO

6 febbraio 2011 5 Commenti

Nota del vice presidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolo’ (Pdl).

”E’ di 1,2 milioni di euro il finanziamento della Giunta regionale per il miglioramento logistico e funzionale del Porto di Saline Ioniche. Si tratta di un grande risultato in termini di rilancio e di valorizzazione concreta di un’area a forte vocazione turistica e strategica nell’ottica dello sviluppo complessivo del territorio reggino.  Bisogna attendere ancora qualche settimana perche’ questa programmazione prevista nell’ambito dei fondi comunitari e mirata alla crescita dell’intera area, passi alla fase attuativa. Si tratta di un percorso destinato a vedere quanto prima la luce e che suggella un impegno costante e deciso in questa direzione che ho seguito personalmente. Infatti, la valorizzazione di Saline, tra le priorita’ del presidente Scopelliti, ha trovato forza in un tavolo di concertazione con l’assessore ai Lavori pubblici, Pino Gentile, che in diverse occasioni ha confermato l’importanza di un rilancio a 360 gradi dei Porto di Saline, nella consapevolezza di una realta’ segnata da anni di immobilismo istituzionale.
Un’altra prova del rispetto degli impegni che il Governatore ha assunto con il corpo elettorale e che ci vede, in qualita’ di rappresentanti del popolo, seguire da vicino le dinamiche che accompagnano la crescita del territorio, secondo quella politica di ascolto nella quale credo fermamente”.

5 Risposte a “1,2 MILIONI DI EURO PER IL PORTO DI MONTEBELLO JONICO”

  1. 5
    Vincenzo Malacrinò Scrive:

    Carissimi,
    grazie per i vostri interventi.
    Come al solito sono profondi e carichi di emozione.
    Condivido molto delle vostre riflessioni. Molti spunti sono comuni al mio pensiero. Tuttavia una cosa è certa: il porto esiste e non può restare in queste condizioni. Mi auguro che gli interventi vengano progettati e sviluppati non alla “carlona” ma secondo studi scientifici seri e secondo verifiche in itinere perchè non si sprechi così come spesso accade il denaro dei cittadini.

    Quegli euro, infatti,appartengono ai contribuenti. Per questo vanno spesi bene.

    Certo la natura segue il suo corso come dice il caro professore Luigi Sclapari. La natura sa prendersi il suo con grande forza e spesso con gli “interessi”.

    Le ferraglie e le brutture oggi presenti nell’area del Porto, della ex liquichimica e delle ex Ogr sappresentano il rovescio di una medaglia presentata bene negli anni passati.

    Questo mi ha fatto spesso riflettere e da qui ho coniato il termine: Montebello, paese delle tre ex.

    Ex, che appesantiscono il nostro territorio e soprattutto che fanno dello stesso un modello sbagliato di sviluppo dove molti, moltissimi speculano.
    Da qui le promesse, i posti di lavori, gli investimenti industriali e così via.
    Bisogna porre un rimedio e da qualche parte bisogna pur iniziare.
    Una cosa è certa. Qui, la gente, i giovani, non intendono mettersi in gioco.
    Qui il tessuto umano non investe su se stesso. Spesso si aspetta che sia lo Stato ad intervenire.
    Lo Stato deve fare la sua parte ma non può far tutto.
    E poi, quale Stato? quali amministratori?
    Ci si lamente proprio di quelle persone che lo stesso popolo sceglie. Alle urne ci si reca con leggerezza e poi i giovani si lamentano.
    Si dovrebbe pensare prima onde evitare di evidenziare dopo indignazione o altro.

    Spero che nel furuto il coraggio delle nuove generazioni possa invertire la tendenza odierna dell’aspettare e promuava quella dell’essere motore vero per spingere questa grande carrozza.

    A presto
    Vincenzo Malacrinò

  2. 4
    Luigi Sclapari Scrive:

    Bella, Giu! condivido in toto la tua riflessione, nei termini e nella sostanza!
    Se non acvessi letto il tuo appunto, non avrei rilasciato il mio amaro commeto.

    C’è un antico adagio calabrese che dice “Undi jhumara era, jhumara torna!” e dunque, adattando al mare tale detto, si ha che, “Undi mari era, mari torna!”
    E ancora, quando si voleva giustificare l’occupazione arbitaria di un letto di fiunmara o di una parte di esso, o quando ancora non si stava a rispettosa distanza dai torrenti, adducendo la scusante che era da tanti e tanti anni che non calava più la fiunara, allora mi sovviene un altro amaro detto popolare che dice: “Dopu cent’anni e nu misi, a jhumara turnau o so’ paisi!” E nel nostro caso, “u mari turnau o so’ paisi!” Solo che nel caso nostro, il mare non ci ha impiegato 100 anni per riprendersi quello che dissennati studi geologici e di correnti marine (ci sono stati?) gli hanno arbitrariamente sottratto, prima insabbiando il porto e poi demolendo, come fosse un muro di cartpesta, la diga d’ingresso del porto. Il mare ha dato così le giuste dritte su comne si sarebbe dovuto costruire tale infrastruttura, che avrebbe dovuto essere complementare alla ex Liquichimica, ma di fatto si è dimostrato uno stupro alla natura che si è vendicata, e al paesaggio del territorio montebellese, oscurando una delle bellezze storiche e architettoniche di S. Elia; la secolare Chiesa omonima, le corti baronali e gli agrumeti venduti dall’ultimo barone di Montebello: Piero Piromallo.
    Non sono contro le opere che portino lavoro e benessere alle comunità (non è l’uomo fatto per il sabato, ma viceversa), ma sono contro la violenza gratuita alla natura che poi si ritorce contro l’uomo.
    Chiedo scusa a tutti quelli che leggono questo mio sfogo, spero non sterile.
    Grazie a Giu, per il suo “la”, ma soprattutto grazie al carissmo Vincenzo per questo spazio e per i suoi formidabili “pezzi” sul nostro territorio.
    Luigi Sclapari.

  3. 3
    giu Scrive:

    magari la mia idea è frutto di un errore di prospettiva, ma credo che siano soldi buttati a mare, nel vero senso della parola! quante volte negli anni passati hanno sistemato il porto per vederlo poi sommergere “di bel nuovo nuovamente”, per dirla alla Camilleri, dalla sabbia? ritorno a dire: non è meglio, quei soldi, destinarli ad altre cose o usarli in maniera differente?un bell’impianto aziendale che produca conserve o altri prodotti tipici, come olio, salumi, sottaceti no? a me non farebbe schifo per niente!

  4. 2
    Domenico Scrive:

    Speriamo che stavolta, almeno la sabbia rimanga a Saline, non come anni fà che veniva portata altrove,lazzaro, bocale, almeno così è stato detto…..sarà vero??

  5. 1
    francesco Scrive:

    certo…. spendere 1,2 milioni di euro dei contribuenti…. peccato che il progetto della creazione della centrale a carbone se va in “porto ” prevede anche la realizzazione di un nuovo porto…. a gratis… gratis

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