A FOSSATO, MONTEBELLO RICORDA DON ANGELO
Montebello Jonico – Sabato 5 a Fossato, Montebello Jonico ricorda don Angelo Meduri nel decimo anniversario della sua morte.
Don Carmelo Perrello, parroco di Fossato che ben si spende per il territorio con dedizione e sacrificio ha pensato bene di invitare i fedeli a ricordare la figura del prete e nello specifico di quel prete che ha donato 50 anni della sua esistenza al popolo fossatese.
In sintonia con don Carmelo anche l’Associazione “I Fossatesi nel mondo” che per l’occasione hanno preparato una mostra fotografica che si aprirà, subito dopo la Messa, in piazza.
L’appuntamento è per tutti alle ore 10 presso la Chiesa dedicata alla Madonna del Buon Consiglio a Fossato.
Per la celebrazione saranno presenti anche i preti della zona pastorale e altri che conoscevano bene don Angelo prete eloquente ma al contempo prete del silenzio.
Il compito di svolgere l’omelia è stato affidato a don Benvenuto Malara.
La Santa Messa celebrata in suffragio dell’anima di don Angelo vuole essere un modo per ricordare la figura del sacerdote, ossia dell’uomo che lascia se stesso per gli altri o meglio di chi si dona interamente a Dio per essere suo vero ministro e persona capace di rappresentarlo a quanti lo cercano.
Di fatto il vero sacerdote è colui il quale riesce ad elaborare un nuovo equilibrio di sé. È chi sa farsi permeare dalla vita spirituale ed ancora chi riesce ad abbracciare tutti con spirito evangelico e cristiano.
Ed è proprio l’esempio a fare dell’uomo il vero testimone di Dio. Sono le opere e non le parole ad operare il vero cambiamento in se stessi e negli altri, veri osservatori e soggetti in cerca di riferimenti certi.
Don Angelo in tutto ciò ha saputo essere testimone. Chi lo ricorda evidenzia la sua grande spiritualità ed il suo grande cuore di uomo al servizio di Dio.
“Una vita donata a Cristo e agli uomini” così come si legge nel moderno facebook dedicato all’anziano ma giovane sacerdote.
“Un prete buono che ha saputo sempre dare il meglio si se ai piccoli ed ai grandi”.
Si trattava di un sacerdote di spessore spirituale e culturale. Un prete con le braccia aperte e capace di accogliere tutti.
Una vera e propria grande testimonianza di vita e di fede.
Don Carmelo Perrello ha affermato si essere orgoglioso della sua parrocchia, della sua gente e soprattutto ha ricordato che il risultato presente è sintesi dell’impegno passato o meglio di chi, come don Angelo, ha saputo abbondantemente seminare.
In questo nostro tempo, ha affermato don Carmelo, urge il bisogno di essere veri testimoni altrimenti si vanifica la nostra stessa missione.
Un momento per ricordare ma soprattutto un momento per meditare sul senso dell’essere testimoni.
Chi ha ideato questa iniziativa ha dimostrato di essere persona sensibile alla vita che va oltre la morte.
Il ricordo, infatti è il gesto più bello che si può dedicare a chi ha costruito e costruisce parte del presente.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”