BOVA SUPERIORE HA BISOGNO DI UNA SECONDA PLURICLASSE
Melito Porto Salvo- “la composizione di una sola pluriclasse crea delle difficoltà non indifferenti al conseguimento degli obiettivi educativi e formativi prefissati, nonché all’espletamento di un’azione didattica ottimamente articolata” inizia così l’appello di Latella nella sua lunga Lettera inviata non solo al provveditore agli studi di Reggio Calabria ma anche al Ministro della Pubblica istruzione, on. Luigi Berlinguer, all’assessore regionale alla Pubblica istruzione on. Chiappetta, all’assessore provinciale alla pubblica istruzione Cangiamela Roberto al prefetto di Reggio Calabria ed ai vari sindaci del comprensorio.
Una lunga lista di personaggi illustri della politica e dello stato devono quindi farsi carico della gestione non indifferente della pubblica istruzione anche in quei piccoli paesi come Bova Superiore, dove l’emergenza scolastica si fa sentire in modo particolare.
E Latella a tale riguardo chiede appunto l’istituzione di una seconda pluriclasse, per consentire ai ragazzi un giusto apprendimento delle nozioni scolastiche che sono indispensabili per la loro crescita culturale e sociale.
Viene fatto appello alla legge 97/94 la quale stabilisce delle specifiche norme per attuare i diritti in favore del mantenimento della qualità dell’istruzione nei comuni montani.
Si vuole evitare quindi evitare il “vuoto sociale” derivante dai risultati scaturiti dalla poca incisione in un contesto “defogliante” dove le condizioni generali non sono delle più ottimali.
Il presidente della comunità Montane esprime nelle lettera i suoi sentimenti più profondi nei riguardi delle popolazioni montane che non vanno assolutamente abbandonate, ma aiutate attraverso uno sforzo sinergico che miri a formare nel breve periodo condizioni favorevoli ai giovani studenti, futuri uomini del domani.
Si deve assolutamente irrobustire la cultura, e la coscienza umana ed in un mondo che si dice e che è evoluto non si può negare ai ragazzi la possibilità di usufruire della giusta qualità di un servizio tanto importunate come appunto è la scuola.
Non si deve penalizzare un ragazzo di Bova, per il solo motivo di essere nato in un paese dove, non per colpa sua, le nascite sono in decrescita; forse, anzi sicuramente in lui sono presenti delle risorse potenziali di notevole rilievo che vanno “tirate” fuori in un clima scolastico “sereno”.
Vincenzo Malacrinò
Pubblicato su “Il Domani della Calabria”