PARCO NAZIONALE, VOLANO DI SVILUPPO CHE STENTA A PARTIRE
BAGALADI- nei decenni scorsi il nostro entroterra era noto a tutti come la “montagna dei sequestri” oggi però abbiamo l’opportunità di dimostrare che la nostra amata montagna non è solo covo dei sequestratori ma può essere un ottimo volano si sviluppo e di occupazione giovanile.
Quest’opportunità ci è data dalla nascita del Parco Nazionale d’Aspromonte, un ente che racchiude e salvaguarda la bella e variegata flora e fauna della nostra terra.
Questo volano, però, stenta a partire e proveremo a capire il perché di questa attesa ai cancelletti di partenza insieme all’architetto Angelo Curatola, vicesindaco del comune di Bagaladi e persona da sempre attenta e sensibile al progetto “parco”.
- Arch. Curatola, perché questo parco stenta a partire a differenza degli altri parchi presenti sul territorio nazionale?
- “il problema principale è che da cima a fondo questo ente non ha coscienza di sé ma è stata fatta solo una “barbara” perimetrazione come se si volesse vietare alla gente di entrare nel parco, e di “vivere” quindi il Parco stesso.
- Che intende dire quando dice che non ha coscienza di sé?
- “intendo dire che un ente in via di sviluppo dovrebbe avere tutto l’interesse ad essere trasparente ed a realizzare le strutture principali per farsi conoscere e per far capire a chi lo visita e a chi, come il nostro comune, lo abita, quali sono i suoi progetti, le sue aspettative e cosa intende fare per realizzarli. Io ho seguito di paripasso la nascita di questo parco e sulla carta dovrebbe apportare benefici alla popolazione e invece, rischia di rivelarsi il solito carrozzone burocratico inefficiente che allontana gli obiettivi previsti dalla legge sulle aree protette. Spero che ciò non succeda e che vedremo al più presto i vantaggi di avere un parco che funzioni e che si a dimensione d’uomo, dove cioè noi, ma anche gli ipotetici turisti possano toccare con mano i benefici che può dare”.
- La sua amministrazione si sta muovendo per apportare a Bagaladi i vantaggi del vivere dentro un Parco Nazionale?
- “purtroppo non ancora tutti i vantaggi sono stati svelati perché ci siamo dovuti preoccupare di dare ai nostri cittadini una spiegazione dettagliata di come è cambiata la vita agricola, industriale, commerciale e “venatoria” da quando il nostro comune ricade nel Parco, poiché non è stato attivato ancora a Bagaladi uno sportello d’informazione. Abbiamo però attualmente dei problemi con gli amanti della caccia che lamentano di non avere una zona dove poter cacciare tranquillamente in quanto il 98% del territorio comunale è Parco e così è tutti gli altri comuni”
- che intende fare l’amministrazione comunale per sopperire a queste continue lamentele?
- “La soluzione sarebbe quella di contattare i comuni a noi limitrofi e chiedere all’ente parco una riperimetrazione che lasci un’area nella quale i cacciatori possano recarsi e dare sfogo al loro hobby”.
- Dunque a quanto pare non dovremo aspettare molto per vedere il decollo di questo ente poiché i nostri comuni sono amministrati da persone pronte ed attente e che sicuramente sproneranno l’amministrazione del Parco a diffondere l’informazione ed ad essere disponibile al lavoro congiunto con i comuni.
Vincenzo Malacrinò