A MONTEBELLO IL PRESEPE VIVENTE
5 gennaio 2000
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Montebello Jonico- sei gennaio, nel linguaggio consumistico, giorno della befana mentre in quello cristiano solennità che ricorda la visita dei Magi a Gesù nato sulla terra.
Con questa consapevolezza, l’azione cattolica montebellese ha voluto rappresentare, proprio in quel giorno il presepe vivente che riassumeva in tutte le sue parti lo straordinario evento della nascita.
La rappresentazione è avvenuta all’interno della Chiesa parrocchiale Santa Maria della Presentazione, dove in alcuni angoli della stessa venivano proposte delle scene in costumi del tempo.
L’introduzione fatta da don Pietro Polimeni, parroco di Montebello- Masella, ricordava ai presenti che “la rappresentazione intende trasmettere a tutti un messaggio molto profondo che è la nascita ma nello stesso tempo deve essere un momento di riflessione e di interrogazione, per chiedersi e comprendere se Cristo è veramente nato dentro di noi”.
Successivamente, le note musicali aprono le scene e si parte quindi con le rivelazioni profetiche, di Isaia e di San Giovanni per poi giungere all’annunciazione avvenuta, in una capanna costruita dai giovani della parrocchia in fondo alla Chiesa.
Dentro si trovavano in antiche vesti, Maria e Giuseppe e dopo il sì, la visita di Elisabetta e la nascita si assiste alla scena di Erode e dei Magi avvenuta ai piedi dell’altare maggiore.
Al termine di questa , Maria, Giuseppe e tanti altri personaggi del tempo si spostano al centro della Chiesa, dove dopo giungono i Magi portando oro, incenso e mirra.
Lo sfondo di tutta la rappresentazione era costituito da colonne sonore tali da rendere veramente confluenti le parole e le note musicali per dare origine, nel nostro presente, a sensazioni relative al passato, al tempo in cui la semplicità della vita si intrecciava con il sacrificio e con la gioia di gustare un semplice tozzo di pane.
Una manifestazione, quella di Montebello, che induce tutti alla profonda riflessione, al constatare il senso vero della vita e soprattutto ad essere cristiani ogni istante.
La contrapposizione alla befana che porta i doni con l’epifania e quindi con i Magi non è stata casuale, ma mirata a trasmettere un profondo messaggio: vivere nell’annuncio e nell’attesa di Cristo che è venuto e che viene e soprattutto che aspetta di essere visitato da ciascuno di noi.
Il vero dono, dice don Pietro, parroco di Montebello non è quello che porta la befana ma quello che noi riusciamo a far “recapitare” nel nostro cuore per poi a trasmetterlo a tutti.
E questo dono, continua don Pietro, è Cristo che vuole abitare i nostri cuori e che aspetta da noi un semplice sì come quello di Maria.
Un messaggio forte questo che invita tutti a vivere concretamente la vita cristiana nella donazione completa ai fratelli.
Con questa consapevolezza, l’azione cattolica montebellese ha voluto rappresentare, proprio in quel giorno il presepe vivente che riassumeva in tutte le sue parti lo straordinario evento della nascita.
La rappresentazione è avvenuta all’interno della Chiesa parrocchiale Santa Maria della Presentazione, dove in alcuni angoli della stessa venivano proposte delle scene in costumi del tempo.
L’introduzione fatta da don Pietro Polimeni, parroco di Montebello- Masella, ricordava ai presenti che “la rappresentazione intende trasmettere a tutti un messaggio molto profondo che è la nascita ma nello stesso tempo deve essere un momento di riflessione e di interrogazione, per chiedersi e comprendere se Cristo è veramente nato dentro di noi”.
Successivamente, le note musicali aprono le scene e si parte quindi con le rivelazioni profetiche, di Isaia e di San Giovanni per poi giungere all’annunciazione avvenuta, in una capanna costruita dai giovani della parrocchia in fondo alla Chiesa.
Dentro si trovavano in antiche vesti, Maria e Giuseppe e dopo il sì, la visita di Elisabetta e la nascita si assiste alla scena di Erode e dei Magi avvenuta ai piedi dell’altare maggiore.
Al termine di questa , Maria, Giuseppe e tanti altri personaggi del tempo si spostano al centro della Chiesa, dove dopo giungono i Magi portando oro, incenso e mirra.
Lo sfondo di tutta la rappresentazione era costituito da colonne sonore tali da rendere veramente confluenti le parole e le note musicali per dare origine, nel nostro presente, a sensazioni relative al passato, al tempo in cui la semplicità della vita si intrecciava con il sacrificio e con la gioia di gustare un semplice tozzo di pane.
Una manifestazione, quella di Montebello, che induce tutti alla profonda riflessione, al constatare il senso vero della vita e soprattutto ad essere cristiani ogni istante.
La contrapposizione alla befana che porta i doni con l’epifania e quindi con i Magi non è stata casuale, ma mirata a trasmettere un profondo messaggio: vivere nell’annuncio e nell’attesa di Cristo che è venuto e che viene e soprattutto che aspetta di essere visitato da ciascuno di noi.
Il vero dono, dice don Pietro, parroco di Montebello non è quello che porta la befana ma quello che noi riusciamo a far “recapitare” nel nostro cuore per poi a trasmetterlo a tutti.
E questo dono, continua don Pietro, è Cristo che vuole abitare i nostri cuori e che aspetta da noi un semplice sì come quello di Maria.
Un messaggio forte questo che invita tutti a vivere concretamente la vita cristiana nella donazione completa ai fratelli.
Vincenzo Malacrinò