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IN SVIZZERA SI DICE “NO” AL CARBONE

30 agosto 2011 2 Commenti

Montebello Jonico – È stata “la più grande manifestazione popolare dal 2004, quando a gennaio di quell’anno le popolazioni dei Grigioni manifestarono contro il World Economic Forum”. Questa la definizione riportata dalla testata giornalistica svizzera Suddeutschschweiz am Sonntag in merito alla manifestazione contro la realizzazione delle centrali a carbone che si è svolta a Coira (Svizzera) il 27 agosto.

L’evento, organizzato dalla Zukunft Statt Kohle  (futuro invece di carbone), definito “un grande successo dalle rosee prospettive per la massiccia partecipazione e per la pacifica protesta” ha avuto come obiettivo quello di affermare al mondo che a Saline e in Germania le centrali a carbone non vanno costruite.

Una manifestazione contro Repower, azionista di maggioranza del  gruppo SEI (Saline Energie Ioniche) che ha registrato numerosissime presenze.

In testa il coordinamento delle associazioni per il “no carbone a Montebello” che ha sostenuto anche all’estero le istanze dei cittadini calabresi fortemente motivati a dire “no” ad un progetto rigettato sin dall’inizio. A Coira, quindi il mondo si è unito per dire “no” al carbone, tra l’altro, affermano i sostenitori del “no” il progetto carbonifero Sei- Repower, non interessa al nostro territorio vocato in altri settori.

In Svizzera l’accoglienza è stata calorosa, affermano i sostenitori del “no” tanto che i manifestanti ospitati nelle abitazioni dei residenti.

La manifestazione, si legge nel comunicato, è esplosa di partecipanti: conterranei residenti al nord, delegazione di Legambiente Italia, rappresentanti dei movimenti nocarbone nazionali e alcuni da  Porto Tolle.

Nonostante ci fosse pioggia si è svolta la visita alla nuova centrale idroelettrica di  Repower a Grüsch. Cartelli e striscioni lungo le strade chiedevano a gran voce che a Saline Joniche, Repower non investa in fonti fossili altamente inquinanti e dannose per la salute.

Alle 13 si è svolta la conferenza stampa presso il Drei Könige a cui hanno partecipato esponenti dell’associazionismo e del mondo politico.

Successivamente il popolo del “no” si è ritrovato presso la Piazza della Stazione di Coira dove oltre  500 persone hanno costituito un corteo determinato nel dire “no al carbone”.

Una manifestazione internazionale. I tanti presenti provenivano da diverse regioni e rappresentavano più popoli, questa la grande vittoria, affermano i sostenitori del “no”, poiché al numero dei partecipanti reali vanno sommate tutte le persone rappresentate.

La stampa svizzera, infatti, così come si legge dai recenti quotidiani, ha definito l’evento “una delle più grandi manifestazioni popolari mai realizzate nel cantone dei Grigioni”.

Non è mancata la capacità di seminare calore calabrese anche nel cuore della manifestazione: la tarantella suonata dagli  Arghia, gruppo proveniente da Condofuri, ha fatto ascoltare la musica popolare tra applausi e congratulazioni.

Numerosi i messaggi rivolti a Repower e al Governo del Cantone dei Grigioni dalla Kornplatz e molte le personalità intervenute tra cui Karmen Ramirez Boscan, rappresentante della popolazione indigena Wayuu, Colombia Jon Pult, Granconsigliere dei Grigioni e presidente del Partito socialista Grigioni, Anita Mazzetta, direttrice WWF Grigioni, Josias Gasser, granconsigliere dei Grigioni (Partito verde-liberale GLP) e imprenditore, Tanya Schmid, presidente Associazione Zukunft statt Kohle Nuccio Barillà, coordinamento associazioni e dirigente Legambiente Italia, Reto Gasser, attivista protezione climatica, Mimmo Romeo, Coordinamento e Pro Loco Saline Joniche , Ole Wilke, Iniziativa popolare Salute e Protezione Climatica Unterelbe/Brünsbuttel e tanti altri.

 

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

FOTO TRARRA DAL SITO  www.nocarbonesaline.it

2 Risposte a “IN SVIZZERA SI DICE “NO” AL CARBONE”

  1. 2
    Vincenzo Malacrinò Scrive:

    Egregio signor Domenico,
    lei non erra perchè io sono giornalista e faccio il giornalista e le assicuro che la mia informazione è corretta tanto è vero che se lei fosse andato a consultare il giornale dove è stato pubblicato questo mio articolo avrebbe trovato che nella stessa pagina (pagina 31 dell’edizione 30 agosto 2011) è presente tutto il vostro comunicato con le ragioni del “si”.
    Non mi risulta che sia stato tagliato o ridotto a due righe. Anzi se volesse contarle, cosa che io ho fatto, noterebbe che il pezzo del vostro comunicato occupa 170 righe mentre il mio pezzo solo 134.

    distinti saluti
    dott. VIncenzo Malacrinò

  2. 1
    Domenico FOTI Scrive:

    Sembrerebbe…che in Svizzera si è detto anche SI.
    Caro sig. Vincenzo, se non erro lei è anche un
    giornalista, quindi credo che sarebbe doveroso
    da parte sua informare correttamente.
    Ovviamente, lei come ogni altro semplice cittadino
    ha un suo personale convincimento (oppure ha certezze assolute?).

    distinti saluti

    Domenico FOTI

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