TUTTI IN PIAZZA CONTRO IL CARBONE
29 OTTOBRE 2011
Giornata di Mobilitazione Nazionale
contro il CARBONE
PRESIDIO a Saline Joniche (RC)
Il movimento No al Carbone calabrese aderisce, con un presidio a Saline Joniche (RC), alla “Giornata di mobilitazione nazionale contro il Carbone” indetta per il 29 ottobre prossimo ad Adria, nei pressi della centrale Enel di Porto Tolle, situata nel Delta del Po.
Contemporaneamente alla manifestazione nel polesine, verranno organizzati dei presidi nei pressi delle centrali a carbone italiane.
L’appuntamento è davanti ai cancelli della ex SIPI, discesa porto di Saline, alle ore 9.30.
A Rossano (Cs), Enel vorrebbe convertire a carbone la Centrale Termoelettrica di contrada Sant’Irene, a Saline Joniche la SEI S.p.A., una società privata, vuole costruirne una della potenza di 1320 MWe per un investimento di oltre un miliardo di euro. Tale investimento rappresenterebbe una follia e un paradosso soprattutto per la Calabria: una regione che esporta energia per una quota del 50% rispetto alla produzione e che ha deciso di puntare sulle rinnovabili.
Sebbene l’uso del carbone sia assolutamente vietato dal piano energetico regionale, la SEI, Saline Energie Ioniche S.p.A, vuole imporre il suo scellerato progetto, irrispettosa del parere contrario di Regione, Provincia, Comuni e della maggioranza dei cittadini.
Cambia la multinazionale, ma il copione utilizzato da nord a sud dello stivale è sempre lo stesso: ricatto occupazionale, false promesse, tentativo di far passare la centrale come un’isola felice.
La reale strategia di questa società, di cui la svizzera Repower è azionista di maggioranza, si è palesata negli ultimi mesi attraverso discutibili movimenti di denaro e bugie volte a screditare chi ogni giorno combatte per la difesa della salute e del territorio, nel vano tentativo di influenzare l’opinione pubblica e accaparrare consensi.
Le innovazioni tecnologiche che permetterebbero, secondo SEI, di aumentare l’efficienza e ridurre la quantità di emissioni nell’aria non offrono nessuna rassicurazione su quelli che saranno i danni all’ambiente e alla salute. Sono solo slogan, propagandati attraverso manifesti e video dagli effetti speciali, smentiti dai dati medici e scientifici.
L’Agenzia Europea per l’Ambiente scrive, nel report n° 2/2007 pag. 9, “…per il particolato non è stato identificato nessun livello di sicurezza…”, questo vuol dire che sostenere che le emissioni di particolato sono al di sotto dei limiti di legge non dà nessuna garanzia, perché non esiste un quantitativo “sicuro” di particolato che può essere emesso nell’aria.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le centrali a carbone sono una delle cause principali dell’emissione delle polveri sottili che ogni anno causano la morte di 2 milioni di persone! Ogni anno, solo in Cina, muoiono 6000 minatori, costretti dalla fame e dalla povertà a rinunciare al loro diritto alla salute e a pagare il loro lavoro ad un prezzo altissimo, la loro vita.
La SEI afferma che il carbone è il combustibile più economico, palesando così il proprio disprezzo per la vita umana, il carbone “costa poco”, ma le centinaia di migliaia di vite umane che ogni anno si spengono non hanno nessun valore?
La centrale a Saline, se realizzata, sarebbe devastante: fonte di malattie e d’inquinamento. Porterebbe solo utili nelle casse delle aziende. La gente l’ha capito.
NOI non vogliamo partecipare a questa mattanza, né vogliamo essere le prossime vittime sacrificate per consentire a queste lobby di arricchirsi!
DIRE SI ALLA CENTRALE A CARBONE VUOL DIRE SI A TUTTO QUESTO, VUOL DIRE AVERE LA RESPONSABILITA’ DI OGNI SINGOLA VITTIMA CAUSATA DAL CARBONE.
A FRONTE DEI 140 POSTI DI LAVORO CHE LA SEI S.p.A. CREEREBBE, QUANTI SE NE PERDEREBBERO?
IL TURISMO, L’AGRICOLTURA , LA PESCA E I PRODOTTI PECULIARI DELLA NOSTRA TERRA COME IL BERGAMOTTO, CHE DANNO LAVORO A MIGLIAIA DI PERSONE, SAREBBERO IRRIMEDIABILMENETE COMPROMESSI.
CHI VERREBBE IN VACANZA IN UN POSTO INQUINATO DA UNA CENTRALE A CARBONE?
CHI COMPREREBBE ALIMENTI INQUINATI DAI VELENI CHE FUORIESCONO DALLE CIMINIERE DELLA CENTRALE?
Ci opponiamo al progetto SEI, perché il suo accoglimento sarebbe la peggiore risposta alle esigenze del territorio, che dopo anni di beffe e di politiche dissennate aspira a un cambiamento di scenario, di cui esistono già alcuni segni precisi.
Diciamo no alla devastazione di uno dei tratti più suggestivi della costa jonica e del paesaggio dell’Italia Meridionale, a forte vocazione turistica, dove esistono diverse aree dichiarate dall’Unione Europea a protezione speciale o siti d’interesse comunitario.
Siamo contrari perché rivendichiamo il diritto di scegliere noi, non altri contro di noi, il nostro futuro.
Coordinamento Associazioni Area Grecanica
www.nocarbonesaline.it info@nocarbonesaline.it
(Segue il testo tratto dall’appello per la mobilitazione contro il carbone e la manifestazione nazionale a Porto Tolle del 29 ottobre prossimo.)
CONTRO L’USO DEL CARBONE, PER UN LAVORO DEGNO, PER CONTRASTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI E TUTELARE LA SALUTE DANDO SPERANZA AL NOSTRO FUTURO
APPELLO PER UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE NEL POLESINE E PRESIDI DAVANTI ALLE CENTRALI A CARBONE
La scelta di incrementare l’uso del carbone per la produzione di energia elettrica è una scelta nociva e sbagliata, soprattutto oggi che i cambiamenti climatici costituiscono una minaccia per il futuro del Pianeta e le fonti rinnovabili, insieme all’efficienza energetica, rappresentano l’alternativa efficace e praticabile. La combustione del carbone in centrali elettriche rappresenta, infatti, la più grande fonte “umana” di inquinamento da CO2, più del doppio di quelle a gas. A parole tutti sono per la lotta ai cambiamenti climatici, ma in Italia si fanno scelte in senso contrario, nonostante l’Unione Europea abbia assunto la decisione di ridurre entro il 2020 di almeno del 20% le emissioni di gas serra, rispetto ai livelli del 1990.
Il carbone è anche una grave minaccia per la salute di tutti: la combustione rilascia un cocktail di inquinanti micidiali (Arsenico, Cromo, Cadmio e Mercurio, per esempio), che coinvolgono un’area molto più vasta di quella intorno alla centrale. L’Anidride solforosa emessa, combinandosi con il vapore acqueo, provoca le piogge acide, per non parlare dei danni alla salute derivanti dalle polveri sottili.
La consapevolezza del legame tra danno ambientale e minacce per la salute umana, con inevitabili costi per la collettività, dovrebbe ormai costituire una consapevolezza comune. Ciò nonostante, e per mere convenienze proprie legate all’attuale prezzo del carbone (peraltro in salita), alcune aziende insistono per costruire nuove centrali a carbone o riconvertire centrali esistenti.
Con i recenti referendum oltre 26 milioni di italiani hanno rivendicato il diritto a decidere del proprio futuro, un futuro in cui i cambiamenti climatici non raggiungano livelli distruttivi per l’ambiente, il benessere e la stessa specie umana, un futuro di vera sicurezza energetica, un futuro di vera e stabile occupazione. In contrasto con questa ampia richiesta popolare Governo, Enel e altri lanciano invece un “piano carbone” che, oltre a Porto Tolle, riguarda la riconversione di vecchie centrali come Vado Ligure, La Spezia, e Rossano Calabro, o addirittura la costruzione di nuove centrali come Saline Ioniche, con un livello di investimenti, pubblici e privati, dell’ordine di 10 miliardi di euro. Con buona pace del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili. Rivendichiamo il diritto a essere coinvolti in scelte chiare, fondate su strategie e piani condivisi e non dettati dalle lobby energetiche, ma dall’interesse di tutti e dal bene comune.
www.fermiamoilcarbone.it
PROMOTORI della MANIFESTAZIONE di ADRIA (Veneto):
- A Sud
- Aser
- AltroVe
- Arci
- Cepes
- Circolo culturale AmbienteScienze
- Comitato SI’ alle Rinnovabili NO al nucleare
- Coordinamento Veneto contro il carbone
- Federazione Nazionale Pro Natura
- ISDE – Medici per l’Ambiente
- Lipu
- Movimento difesa del cittadino
- Rete della Conoscenza (Uds-Link)
- RIGAS
- VAS
- WWF
- Ya Basta