DALLA COLOMBIA ALLA SVIZZERA PER DIRE “NO” AL CARBONE
Montebello Jonico – “Stanno assassinando la madre terra”. Queste le parole di Carmen Ramirez Boscan, la giovane colombiana venuta fino a Saline per gridare la rabbia di chi vive in un paese su cui pesa il macigno di una delle più grandi miniere di carbone.
“Nella mia terra, la gente muore dando il proprio sangue; non possiamo permettere che altro se ne versi, così come tollerare altri morti per una energia sostituibile dalle rinnovabili”. Carmen Boscan sta girando il mondo per urlare “basta al carbone”; a questa vergogna che porta solo danni all’uomo e al pianeta. “Se aumenteranno le centrali a carbone aumenterà la domanda di fossile anche nella mia terra così le morti cresceranno nel mio paese e là dove si respirerà aria contaminata. Io non posso permettere che ciò avvenga. Bisogna lottare senza sosta”.
Dello stesso avviso è Sergio Piffari, deputato di Italia dei Valori e componente della commissione ambiente della Camera. Giunto a Saline per la manifestazione ha evidenziato il suo chiaro dissenso dichiarando di essere accanto della gente senza esitazione.
Anche la Regione Calabria è scesa in campo con la presenza dell’onorevole Giuseppe Giordano (Italia dei Valori) il quale ha assicurato ai presenti una certa azione per frenare il progetto proponendo investimenti ecocompatibili sull’area.
Presente a Saline anche la Provincia attraverso Pierpaolo Zavettieri e molti sindaci.
Nell’estremo sud è giunto anche Stefano Ciafani, responsabile scientifico nazionale di Legambiente il quale ha affermato che gli ipotetici posti ottenibili dal carbone fanno sorridere rispetto alle centinaia di migliaia di posti di lavoro che il sistema delle rinnovabili potrà dare. Un esempio concreto viene già dall’Italia, ha affermato, dove con il conto energia, in quattro anni sono stati generati dai 100 ai 150 mila posti di lavoro. “La Sei se ha gli argomenti scenda in campo ad un confronto aperto perché sono due anni che ancora stiamo aspettando”. Nuccio Barillà del direttivo nazionale di Legambiente, ha affermato che la storia del “No” al carbone e l’opposizione a questo “folle progetto” andrà avanti duramente perché non si può barattare la salute né la dignità. “Chiediamo che la Sei si confronti pubblicamente con i cittadini”. Beatrice Barillaro del WWF ha affermato che “l’unità espressa è già segno di vittoria. Il territorio non è in svendita; è nostro e vogliamo uno sviluppo compatibile. La Sei torni indietro”. Maria Grazia Midulla, responsabile Clima del WWF Italia, ha ribadito l’impatto devastante del carbone sulla salute e a livello globale. La scienza dice che ha male non i movimenti. Tra l’altro, per dire “no” al carbone basterebbe leggere gli studi scientifici in merito o forse soffermarsi sull’incisiva frase dello scienziato James Hansen il quale ha affermato che “ogni centrale a carbone avvelena il clima”.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”