L’UDC CANDIDA IL DOTT. GIUSEPPE ROMEO
Propone programmi innovativi e spinte di forte sviluppo
Montebello Jonico- “Voglio innovare la nostra provincia al fine di favorire lo sviluppo ed il progresso e perché i motori che per anni sono stati soggetti alla precarietà ed alla stasi possano avere la spinta giusta per partire” queste le parole del dott. Giuseppe Romeo, candidato dell’UDC il quale ha affermato di essere voluto candidare per servire i cittadini che più volte lo hanno sollecitato a guardare con particolare criticità l’andamento generale della nostra terra fondata come afferma Romeo su tante potenzialità proprie e naturali ma su poche relative alle persone che fino ad oggi sono state a governarla.
Oggi si vive una profonda crisi legata alla mancanza di lavoro ed alla mancanza di progettazione da parte delle istituzioni per garantire insediamenti produttivi.
Queste le cause maggiori dell’emigrazione e del mancato sviluppo favorendo un ghirigoro tale da essere inscindibile da legislature che si ripetono di volta in volta.
“non voglio che i nostri giovani partono in cerca di lavoro” ha affermato deciso Romeo, perché hanno il diritto di trovare lavoro nella loro terra, diritto che tra l’altro è sancito dalla costituzione.
Alle soglie della sua candidatura Giuseppe Romeo, professionista abbastanza noto nel campo della chirurgia, afferma che per questa campagna proprio nell’intento di dare un contributo fattivo ai cittadini e al futuro della sua terra sarà disposto a tutti i sacrifici ed il primo lo ha già fatto, così come lo stesso afferma , tralasciando per questo periodo le collaborazioni presso l’ospedale Riuniti di Reggio Calabria dove svolge attività di chirurgia.
Di professione faccio il medico, afferma Giuseppe Romeo, e da sempre ho sentito il desiderio di servire gli altri, soprattutto chi vive condizioni particolari e disagiate e proprio su questi presupposti si basa il mio spirito di servizio e la mia attenzione verso la gente.
Romeo pur essendo cosciente di non avere la “bacchetta magica” ha affermato di voler cambiare il “tanto” che non funziona con l’impegno e la serietà che a suo avviso sono due elementi indispensabili per far partire il “treno del sud” un treno di cui in tanti hanno le chiavi per metterlo in “moto” ma che, forse si preferisce lasciar fermo per la pigrizia del “semplice giro di chiave”.
Io, ha affermato Romeo assieme agli elettori voglio girare la chiave perché sono certo che questo treno meridionale non può stare fermo, deve necessariamente camminare sui binari che la Calabria da se ha costruito con le sue risorse e le sue potenzialità tutte da organizzare e sfruttare.
I treni che sono partiti fin oggi, continua Giuseppe Romeo, li conosco bene, sono tutti treni intrisi di lacrime in una trama ed in uno scenario fatto di sofferenza verso “il vado per cercar lavoro” una partenza legata al torpido “fare” dei politici che ancora una volta si ripresentano per chiedere il “non so che cosa” le ancora tante promesse e poi in conclusione il sicuro “ritornerò tra 4 o 5 anni.
E sembrerebbe che il professionista è sceso in campo proprio per combattere questo modo di fare e questo modo di intendere la politica fatta di susseguirsi e di riproposizioni tutte identiche e poco diversificate.
Romeo vuole ed intende innovare la politica del territorio attraverso la programmazione, lo studio e la concretizzazione di idee capaci di dare a ciascuno la dignità che gli spetta e non la mortificazione di sentirsi assistito o disoccupato.
Questa parola afferma deciso il professionista vorrei tanto che scomparisse, che fosse messa nel dimenticatoio e che soprattutto per ogni giovane ci sia certezza di una vita serena e migliore.
“lotto con i giovani perché sono e mi sento giovane di questa terra , forse un po’ stanca nel suo cammino per le tante illusioni e le false promesse ma con tanta voglia nel cuore di correre, correre verso nuove mete”.
Queste mete, e qui si rivolge ai giovani, le dobbiamo dare noi perché siamo il futuro del domani e dei nostri figli, la speranza dei nostri genitori ormai anziani che non vogliono star soli e la certezza di chi ci guarda con occhio critico e tentennante.
A conclusione il candidato dell’UDC lancia a tutti un messaggio: come era la nostra terra 4 anni fa?? Oggi che cosa c’è di nuovo, in cosa la vedete cambiata? Se tutto permane come prima vuol dire che pochi hanno lavorato e se c’è un briciolo di cambiamento vuol dire che lo sforzo non è stato sinergico e per questo allora si deve cambiare.