GARIBALDI PASSA IN SILENZIO DA MONTEBELLO JONICO
Il 25 agosto è arrivato e a nessuno importa che Giuseppe Garibaldi sia sbarcato a Montebello Jonico. Il professore Luigi Sclapari potrebbe anche fare a meno di portare avanti interessanti studi sulle vicende storiche che hanno caratterizzato il Comune di Montebello Jonico dal momento che gli eventi culturali e la storia non rappresentano un punto di forza per questa nostra terra.
Lo stesso Sclapari aveva inviato al Comune, sin dal 15 Maggio, una dettagliata lettera nella quale spiegava che Garibaldi sbarcò a Montebello Jonico e precisamente a Pietra Falcone.
All’amministrazione comunale suggeriva un programma da sviluppare ma evidentemente era poco interessante.
La lettera è stata inviata sia alla maggioranza che all’opposizione. Nessuno ha dato una risposta; prova ne dà il fatto che il 25 agosto è arrivato e Garibaldi “passerà” ancora una volta, silenziosamente, da Montebello Jonico senza lasciare un segno della sua presenza giusto nel 2012, anno in cui ricorre il 150° anniversario del suo ferimento avvenuto nel territorio del Comune di Sant’Eufemia in Aspromonte, in prossimità di Gambarie.
Come ho scritto più volte, altri paesi pagherebbero esperti per inventarsi la storia, noi l’abbiamo e senza motivo, la accantoniamo come rottame nella periferia più remota dei nostri luoghi.
Vincenzo Malacrinò
settembre 5th, 2012 at 08:27
il solito bambino vorrebbe un pochino di stima visto che il bambino sa che garibaldi non è nè potra mai essere un fenomeno turistico, lo dicono tante cose, invece di innalzare ciminiere al negriero, fareste cosa gradita se sollecitaste la svorintendenza a recuperare la nave affondata presso le nostre coste.
garibaldi fenomeno turistico, è come dire che gli americani fanno il loro pil sul famigerato buffalo bill, quando si arriva a credere in questo la magna grecia è alla frutta
settembre 3rd, 2012 at 22:02
Caro Vincenzo,
già dall’estate scorsa 2011 col prof. Sclapari abbiamo fatto delle proposte al comune di Montebello Jonico (pubblicizzate dai giornali locali) per un itinerario garibaldino nel nostro comune.
Non mi soffermo sul fatto che il 2° sbarco di Garibaldi in Calabria, avvenuto alle 4 a.m. del 25 agosto 1862, è stato sempre “scippato” dagli storici e politici di Melito,(con l’eccezione del compianto prof. Antonino Costantino padre dell’odierno sindaco che qui ricordo con affetto e stima)e che invece è avvenuto proprio all’imboccatura del porto di S.Elia di Saline Joniche, contrada “Petra Falcone”.
Non bisogna fare del campanilismo (non serve a nessuno), ma scrivere soltanto la verità storica.
Mi preme dire che anche un bambino comprende l’importanza di un itinerario storico garibaldino (stiamo parlando dell’unificazionee nazionale e di Garibaldi, eroe conosciuto e ricordato in tutto il mondo), non soltanto dal punto di vista storico, ma soprattutto turistico ed economico.
Il solito bambino è conscio che di Giuseppe Garibaldi nessuno se ne può fregare, visto che potrebbe portare dalle nostre parti molto denaro. Il bambino sa che l’eroe dei due mondi, se sfruttato a dovere, gli potrà dare, un domani, un posto di lavoro. E per questo non rinnegherà mai Don Giuseppe.
Quindi, il Faro a S.Elia di Saline, alto 19 mt e 62 cm, proiettante luice bianca, rossa e verde, come da me proposto, la targa alla casina Alati proposta dal prof. Sclapari e il recupero della nave “Torino”, che giace a circa 50 mt dalla riva in contrada Rumbolo (che vergogna per gli amministratori di Melito che si sono succeduti all’amministrazione della cittadina) sono tre ingredienti potenziali di questo itinerario.
Altri possono essere, per es. la casa comunale a S.Lorenzo donata al comune dall’allora sindaco Rossi, il primo che dichiarò’ decaduta la monarchia borbonica in Calabria e nel Regno delle Due Sicilie.
Un itinerario così concepito porterà turisti da ogni parte del mondo e quindi lavoro e soldi.
Perchè, a dispetto di chi se ne frega di Garibaldi o critica la sua venuta al Sud nel 1860 e nel 1962, egli è conosciuto, amato e ricordato in tutti i continenti. Chissà perchè…
settembre 1st, 2012 at 15:04
Fermo restando che sia il prof. Sclapari che il dott. Malacrinò hanno la mia stima per quanto fanno, credo che sia meglio, se ci sono soldi e tempo da dedicare agli studi e alle azioni concrete, pensare a proteggere dalle intemperie l’affresco bizantino di Sant’Anastasio, per fare un esempio, oppure a mettere in sicurezza la strada che porta alla Grotta della Lamia, tanto per farne un altro .
A me personalmente Garibaldi sbarcato a Montebello interessa quanto Garibaldi sbarcato a Melito, cioè nulla. Ha già un museo a Melito (frequentato?boh) e penso gli possa bastare. Preferirei poter portare i miei amici/parenti a vedere un affresco bizantino piuttosto che a ricordare lo sbarco di Garibaldi
agosto 31st, 2012 at 11:57
da meridionalista convinto, ancora nel rispetto di una vera storia del risorgimento, posso dire, e me le dovete consentire, che a me, e a tutti quelli del medesimo filone storico, di un mercenario, predone, negriero, fucilatore, massone, mafioso e manipolatore come don Peppino Garibaldi, non importa proprio niente, meglio sarebbe stato per il sud che non fosse mai venuto assieme ai suoi sodali…a me piace pensare che l’uomo in camicia rossa non sia mai passato da qui…
sud libero e saluti meridionali
ps…dire che garibaldi passò da montebello, significa sostenere, che montebello è corresponsabile della questione meridionale, che non movette un dito contro un invasore spregiudicato e per me nn è bello se pensiamo che la questione meridionale inizia con lui…
agosto 30th, 2012 at 22:17
Bisogna andare avanti ugualmente, si sa che se parli ai sordi non ottieni risposta nè si può essere compresi se si usano codici diversi, credo che il problema sia proprio questo, abitiamo nello stesso territorio e parliamo lingue diverse , è il dramma dell’incomunicabilità di cui tanto hanno parlato Pirandello e altri scrittori del Novecento,e noi lo stiamo vivendo nella realtà di oggi, vorremmo gridare la nostra rabbia e svegliare dal torpore questa gente disillusa e stanca di tante false promesse ma non lo facciamo perchè sappiamo che i nostri concittadini non hanno più la forza di credere e di sperare. Non è Garibaldi a passare in silenzio, è il silenzio che passa su di noi e copre anche l’urlo più disperato.
agosto 28th, 2012 at 21:35
Ciao Vincenzo
Non realizzando l’iniziativa proposta dallo studioso Luigi Sclapari si è persa un’altra occasione di promozione culturale, turistica, e di valorizzazione del territorio. Le iniziative di un certo spessore, e questa lo era, non possono essere improvvisazioni ma organizzate con tempo e capacità.
Nell’ articolo, scrivi che nessuno ha dato risposta al programma inviato dal Prof.:
Al Sindaco Guarna Dott.Antonio
e p.c. Assessore Sig. Crea Giuseppe
e p.c. Capogruppo Avv. Loris Nisi
e p.c. Capogruppo Sig. Ugo Suraci
e p.c. Dirigente Scolastico S.M.S.
e p.c. Dott.V. Malacrinò, Il Quotidiano della Calabria
(indirizzi che indichi nell’art. del 7/8/12), evidentemente chi doveva promuovere l’iniziativa non era interessato a Garibaldi. Cercando delle delibere sul sito del Comune di Montebello ho trovato qualcosa in merito che può essere interessante, e di chiarimento. Su http://montebellojonico.asmenet.it/index.php?action=index&p=346
Tipo: Delibera di Consiglio | Codice: 10 | Data delibera: 27/06/2012
Oggetto: APPROVAZIONE PROGRAMMA TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE 2012/2014
Quindi, aperta la pagina del programma triennale, vi è riportato il verbale della seduta del Consiglio Comunale del 27/6 leggo; ”Il consigliere Suraci chiede di conoscere quali iniziative saranno assunte riguardo agli eventi culturali proposti dal prof. Luigi Sclapari e invita l’Amministrazione a verificare la veridicità delle notizie storiche riportate nella targa affissa, in occasione del bicentenario della nascita del Comune, nella sede dell’ex Municipio.” Credo che l’iniziativa cui si riferisca, sia proprio lo sbarco. Trai tu le conclusioni.
Ciao
agosto 27th, 2012 at 15:13
Caro Vincenzo, questa nota per dirti che negli ultimi 30 anniMontebello ha lasciato per strada civiltà, conoscenza, cultura, socialità e qualsiasi altro valore. Ad eccezione di qualche illuminato si continua, nella generalità dei comportamenti con quelli che hanno portato allo sfacelo del paese. Intanto la gestione del potere ha interessi che non sono sociali ma individuali, di parte e di campanile, quasi che se Montebello muore il posto e la storia la prenderà, che so, Fossato, Saline o Masella o, perchè no, Molaro o Mastro Pietro. Non c’è più, neanche, una unità di spirito (quattro Parrocchie ed anche qualche chiesa e festa in più. Non c’è alcuna idea sulla conservazione dei reperti storici e della valorizzazione degli avvenimenti se non l’iniziativa di alcuni volenterosi nostalgici. A dimostrazione di questo ti faccio notare: Nel vcchio Municipio e fino agli anni ’70, nella facciata nord, accanto al portone io ricordo (ho anche foto dell’epoca che lo testimoniano) che c’erano due iscrizioni su marmo, una, guardando a sinistra era in latino e siccome all’epoca non conoscevo ancora quella lingua non ho idea del contenuto. L’altra, a destra guardando il portone, era il monumento ai caduti della prima guerra mondiale e ricordava, anche, il passaggio dei garibaldini per le pendici dell’Apromonte. Queste memorie si sono perdute nell’indifferenza generale. Colpa di chi? Colpa mia che sono andato via per trovare una strada che il paese non mi offriva. Colpa di quelli che sono rimasti e se ne sono fregati accotentandosi di lamentarsi e non facendo nulla. Colpa di coloro che non essendo del centro tirano da tutte le parti come cani che si strappano un pezzo di carne. Io non lo so. L’unica cosa che mi sento di dire a te e a coloro che hanno questa sensibilità di continuare sulla propria strada e di non fare affidamento su nessun altro che non sia di provata responsabilità sociale. Grazie per la tua campagna di sensibilizazione Vincenzo.