SERENATA MONTEBELLESE
E’ stata una serata di spettacolo diverso,lontano dalle solite organizzazioni in cui padrone è sempre il palco con i personaggi, comunque lontani dal pubblico,in posizione ascensionale.
Siamo stati in piazza,seduti ad un lungo tavolo presidenziale ove i microfoni l’hanno fatta da padrone assoluto e dove si è posti tutti sullo stesso piano,allo stesso livello del pubblico.
Uno spettacolo che,dati i preliminari,si sarebbe dovuto presentare diverso sì, ma, in tono minore. Via via Si è manifestato,comunque, eccellente; capace di richiamare tanta gente ed anche tanti automobilisti, occasionali spettatori,attratti dalle voci e da una musica familiare.
Lo aveva previsto il bravo confabulatore ( Alessandro Petronio),avendo sperimentato in altra sede la bontà della formula.
Erano presenti numerosi ed affermati poeti, che hanno recitato in vernacolo alternati a gruppi musicanti,dotati anche di antichi strumenti musicali calabresi.
Il Dialetto locale assurgeva così,finalmente, alla dignità di lingua,comprendendo ,nel novero anche li greco parlato dai nostri antenati. Lingua molto diversa da quella parlata attualmente in terra di Grecia.
La poetessa Mariangela di Roghudi, con le sue opere in lingua, coloriva di antico l’Agorà che poco alla volta si formava.
Dalle poesie in vernacolo venivano fuori,prepotentemente,i ricordi di fanciulli che scorazzavano felici per le vie del centro. Abbiamo cioè gradito, della nostra terra,forza e passioni lontane.
Su richiesta, la piazza si allargava a semicerchio,lasciando libera tutta un’area centrale, utilizzata da ballerini improvvisati,comunque …esperti. E la danza,intanto impazziva!.
Tutti gli altri artisti si alternavano declamando ciascuno i propri versi con un coinvolgimento tale da raggiungere in breve l’apice dello spettacolo.
Ed intanto le ore trascorrevano veloci.
La flessibilità dell’evento era tale da rendere possibile anche l’inserimento di gruppi e singoli musicisti inizialmente non previsti dall’organizzazione di regìa.
Tra il pubblico erano presenti e non dichiarati,cosa che ci inorgoglisce,i comici reggini Misefari e Battaglia venuti in compagnia del giornalista Vincenzo Malacrinò.
Alla fine gli spettatori votavano una nuova denominazione per la piazza: “ Diciannove Agosto)!!!,da affiancare alla prima,cioè, la data dell’evento.Con la richiesta di nuove organizzazioni simili su tutto il territorio,sia di musica che di teatro.
Ci corre l’obbligo di identificarne gli Artisti,POETI e MUSICANTI, che hanno cavalcato questa novità dei teatri ambulanti,aggiornata ai tempi,come il Carro di Tespi (VI sec.a.c.) che portava l’opera nelle piazze: Giuseppe Caruso __ Gianni Favasuli –Mariangela Maisani – Rocco Nassi – Salvino Nucera –Bruno Stelitano –Giuseppe Tallarida – Franco Zumbo .. Arturo Cafarelli ..
Gruppi Musicali :Fortugno e Cento (Rotaluna) coadiuvati da strumenti musicali etnici come la CIARAMELLA,L’ORGANETTO ed il TAMBURELLO; I Tela di Ragno ( IIRITI ).che cantano musica Calabro.Grecanica con strumenti della nostra tradizione come la Lira Calabrese.
La serata si chiudeva con L’esibizione di un trombettista d’eccezionale bravura,che,alla fine, dava la “buona notte,suonando “ il silenzio fuori ordinanza”