MONTEBELLO, PATTUMIERA DEL SUD
Il futuro di Saline Ioniche appare piuttosto nero, Non è solo per i fumi di Carbone della centrale a carbone, ma anche per via del ponte sullo Stretto. Oggi si terrà Roma la Conferenza di Servizi relativa al piano dei siti di deposito provvisorio e definitivo di materiale di scarico e discarica, atto propedeutico all’avvio degli espropri, e tra le aree interessati per la realizzazione dei siti di deposito di materiali (in termini meno aulici si tratta della realizzazione di una discarica)vi è il Comune di Montebello Jonico (frazione di Saline). Questo significa essenzialmente due cose:
a) Dopo la Conferenza di Servizi partirà un Piano di espropri che interesserà anche il comune diMontebello Jonico
E’ pur vero che l’ipotesi della realizzazione del Ponte è oggi alquanto improbabile, ma è anche vero che se la procedura andrà avanti i terreni verranno espropriati con evidenti danni per i proprietari che si troveranno con un procedimento di esproprio che farà perdere valore di mercato ai terreni. Ma la cosa più importante d sottolineare è un’altra. Saline Joniche si sta configurando come uno di quei territori pattumiera dove si può scaricare qualunque cosa e ciò dispetto del valore ambientale e delle potenzialità turistiche dell’area che andrebbero invece valorizzate. Leggiamo oggi sul Corriere della Sera un’inchiesta relativa al rione Tamburi di Taranto vicino all’impianto produttivo dell’Ilva da cui si evince un ‘incidenza di tumori e di leucemie impressionate, al punto che quasi in ogni famiglia vi sarebbe qualche malato. Se la centrale a Carbone e la discarica fossero effettivamente realizzate tra qualche anno ciò che oggi si verifica nel Rione Tamburi potrebbe verificarsi anche a Saline Joniche. Io credo che non si debba barattare la salute propria e dei figli per (pochi) posti di lavoro che potrebbero facilmente essere creati in maniera pulita e per consentire ad un gruppo industriale di realizzare profitti ingenti. Al di la delle dichiarazioni sulla sostenibilità dell’impianto mi permetto di fare alla SEI tre domande semplici la cui risposta deve essere un si o un no senza stare ad arzigogolare più di tanto.
Se la risposta a queste semplici domande è si, e sfido qualunque esperto in buona fede a rispondere no, la partita è già chiusa. La centrale è potenzialmente pericolosa per la salute. Se lo sia molto o poco lo potremo verificare solo ex post, ma il molto o poco si misura in centinaia di morti e credo che nessun residente nell’area sia disposto ad accettare anche una probabilità del 10-20% in più che il proprio figlio sviluppi patologie tumorali o leucemie.Tutte le manfrine sull’innovatività della centrale non sono altro che fumo negli occhi per nascondere questa semplice e lapalissiana realtà.I comitati per il si alla centrale, qualche volta anche a dispetto del proprio nome, credo che si siano lasciati obnubilare da questa cortina di fumo( fumo e a carbone vanno molto d’accordo) e non riescano più a vedere chiaramente le cose e discernere la realtà.E’ meglio morire con la pancia piena pontifica qualcuno dei fautori del si. Non sono d’accordo con questa scuola di pensiero, perché credo che si possa creare ricchezza nel l’area di Saline senza mettere a repentaglio la salute e l’ambiente. E’ strano poi che dopo il disastro della Liquichimica ancora qualcuno creda a promesse di sviluppo estranee al territorio. Ilrischio concreto che si corre è piuttosto quello di morire, ma con la pancia vuota, il che sarebbe estremamente stupido!
DOMENICO MARINO*
*Professore universitario di Politica Economica
Università “Mediterranea” di Reggio Calabria