GRANDE CELEBRAZIONE PRESSO LE SUORE SALESAIANE DEL SACRO CUORE
24 maggio 2003
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Pellaro- l’Alos, associazione fondata dalle Suore Salesiane del Sacro Cuore con lo scopo di estendere ai laici l’importante missione dell’ evangelizzazione e della testimonianza del Vangelo ed al contempo il carisma del loro fondatore, il vescovo, Giuseppe Cognata basato sull’attenzione e sul servizio verso gli ultimi, si è riunita A Pellaro ieri mattina alle nove per l’incontro provinciale che ha visto presenti uomini, donne e ragazzi della Jonica e della Tirrenica.
Un incontro ben riuscito e soprattutto partecipato in modo corale come del resto collettiva è stata la gioia che si intravedeva in giovani e meno giovani presenti già sin dalle prime ore del mattino.
Animatore della giornata P. Giuseppe Ilari, Salesiano, siciliano, figlio di bon Bosco che, da lui ha ben ereditato la capacità di coinvolgere attivamente e soprattutto di saper essere incisivo e chiaro anche nelle “battute” più semplici.
P. Ilari, accolto da Suor Grazia, direttrice della casa provinciale delle Salesiane Oblate di Pellaro, ha introdotto la giornata con la preghiera di gruppo e successivamente con una liturgia penitenziale molto forte, richiamata da molti simboli correlabili alle tenebre ed alla luce.
Successivamente c’è stata l’adorazione Eucaristica e al termine la celebrazione della S. Messa.
Anche qui, forte il richiamo dei segni: le tenebre, rappresentate dalle paure e dal peccato simboleggiate da pezzetti di carta nei quali era appuntato ciò che all’uomo fa paura venivano bruciate e proprio quel fuoco che bruciava il buio del peccato diventava luce per tutti, fiamma ardente capace di far scaturire frutti di positività, di gioia e soprattutto di fede.
Per questo veniva portato all’altare un altro segno: un cesto con di fogli di carta bianche, piegati su se stessi, con dentro scritto ciò che all’uomo dà serenità.
Proprio su questi doni si dovrà far leva perché capaci di accompagnare l’uomo nel lungo cammino della fede e della testimonianza.
P. Ilari durante la celebrazione è riuscito a farsi seguire da tutti ed il suo modo di predicare altro non era che un parlare con la gente in modo profondo perché si potesse entrare l’uno nel cuore dell’altro.
Il salone era gremito di persone fino alle porte e dall’esterno si potevano ben ascoltare i canti intonati dai giovani che con vari strumenti sono riusciti a coinvolgere tutti.
Nel pomeriggio pranzo, momento di relax e grande attesa per la prosecuzione della giornata fatta di piccole rappresentazioni e successivamente dalla meditazione e benedizione finale.
Così a Pellaro si è conclusa questo importante momento di formazione e soprattutto la speranza è che i semi possano germogliare presto per portare frutti di speranza e di pace.
Un incontro ben riuscito e soprattutto partecipato in modo corale come del resto collettiva è stata la gioia che si intravedeva in giovani e meno giovani presenti già sin dalle prime ore del mattino.
Animatore della giornata P. Giuseppe Ilari, Salesiano, siciliano, figlio di bon Bosco che, da lui ha ben ereditato la capacità di coinvolgere attivamente e soprattutto di saper essere incisivo e chiaro anche nelle “battute” più semplici.
P. Ilari, accolto da Suor Grazia, direttrice della casa provinciale delle Salesiane Oblate di Pellaro, ha introdotto la giornata con la preghiera di gruppo e successivamente con una liturgia penitenziale molto forte, richiamata da molti simboli correlabili alle tenebre ed alla luce.
Successivamente c’è stata l’adorazione Eucaristica e al termine la celebrazione della S. Messa.
Anche qui, forte il richiamo dei segni: le tenebre, rappresentate dalle paure e dal peccato simboleggiate da pezzetti di carta nei quali era appuntato ciò che all’uomo fa paura venivano bruciate e proprio quel fuoco che bruciava il buio del peccato diventava luce per tutti, fiamma ardente capace di far scaturire frutti di positività, di gioia e soprattutto di fede.
Per questo veniva portato all’altare un altro segno: un cesto con di fogli di carta bianche, piegati su se stessi, con dentro scritto ciò che all’uomo dà serenità.
Proprio su questi doni si dovrà far leva perché capaci di accompagnare l’uomo nel lungo cammino della fede e della testimonianza.
P. Ilari durante la celebrazione è riuscito a farsi seguire da tutti ed il suo modo di predicare altro non era che un parlare con la gente in modo profondo perché si potesse entrare l’uno nel cuore dell’altro.
Il salone era gremito di persone fino alle porte e dall’esterno si potevano ben ascoltare i canti intonati dai giovani che con vari strumenti sono riusciti a coinvolgere tutti.
Nel pomeriggio pranzo, momento di relax e grande attesa per la prosecuzione della giornata fatta di piccole rappresentazioni e successivamente dalla meditazione e benedizione finale.
Così a Pellaro si è conclusa questo importante momento di formazione e soprattutto la speranza è che i semi possano germogliare presto per portare frutti di speranza e di pace.
Vincenzo Malacrinò