GIOVANI A ROMA
11 luglio 2003
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I ragazzi dell’Alos partecipano agli esercizi spitituali
Oggi i giovani dell’”ALOS” associazione istituita dalle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore fondate da Mons. Giuseppe Cognata, vescovo che operò nella vecchia diocesi di Bova, partiranno per Roma per cinque giorni di esercizi spirituali.
La storia, il tempo, i luoghi e le culture si incontrano così come i giovani provenienti da diverse parti d’Italia per esprimere il loro sì a Dio e alla missione che ciascuno ha affidata dentro sé.
In prima linea la superiora di Pellaro suor Maria Rita, suor Maria della missione di Scido e suor Caterina della missione di Ardore.
Tre suore, tre missionarie che hanno fatto una scelta netta nella vita e che oggi si occupano della formazione dei loro giovani che, come afferma la superiora, “è importante e fondamentale per la crescita spirituale ed umana in questo mondo che ha tanta sete di Dio”.
A Roma saranno accolti dalla Madre Generale suor Carmelina che come anticipano i giovani “è già in festa per la notizia del loro arrivo”.
L’Alos, le suore, mons. Giuseppe Cognata, tanti tasselli che si uniscono per portare ad un unico punto convergente: Dio.
Ed i giovani all’interno di questo cammino sanno trovare i loro spazi e la propria identità di ragazzo, o ragazza, di uomo o di donna che vive la propria vocazione in modo specifico al servizio della Chiesa e quindi dei fratelli.
Un cammino che vede da un lato l’impegno delle consacrate e dall’altro l’assiduità dei ragazzi che costantemente si riuniscono al fine di irrobustire non solo il proprio bagaglio ma anche quello dei più lontani, di chi si vede raramente nel mondo sociale e di chi forse vive nascostamente la propria vita per una delle tante paure che rende schiavo l’uomo.
È proprio qui che bisogna lavorare, afferma suor Maria Rita, superiora della Calabria, perché i giovani devono sentire l’amore e l’affetto di Dio che non ha confini né limiti ma una immensità universale.
Così nelle case delle suore salesiane oblate del Sacro Cuore si lavora per preparare i giovani alla vita, gli adulti al cammino intrapreso, gli anziani alla fortificazione di sé ed i bambini alla scoperta di Dio. Tante attività quante le esigenze e tutte volte alla evangelizzazione, alla scoperta di Cristo che è il vero fondatore di ogni cosa.
L’alos è espressione del saper amalgamare bene le diverse fasi dell’età, la vita e le esperienze. Proprio per questo all’interno di questa associazione sorta come prolungamento delle braccia delle stesse suore ci sono giovani, adulti, anziani, coppie e bambini.
Per Roma al ritiro spirituale stavolta partiranno solo i giovani e così la Calabria assieme a tanti altri giovani provenienti da altre parti d’Italia sarà presente a Tivoli, nella casa madre per rinnovarsi ed innovare lo spirito e le menti con l’intento di aggiungere dentro il proprio cuore un altro bagaglio utile per la crescita di ciascuno.
La storia, il tempo, i luoghi e le culture si incontrano così come i giovani provenienti da diverse parti d’Italia per esprimere il loro sì a Dio e alla missione che ciascuno ha affidata dentro sé.
In prima linea la superiora di Pellaro suor Maria Rita, suor Maria della missione di Scido e suor Caterina della missione di Ardore.
Tre suore, tre missionarie che hanno fatto una scelta netta nella vita e che oggi si occupano della formazione dei loro giovani che, come afferma la superiora, “è importante e fondamentale per la crescita spirituale ed umana in questo mondo che ha tanta sete di Dio”.
A Roma saranno accolti dalla Madre Generale suor Carmelina che come anticipano i giovani “è già in festa per la notizia del loro arrivo”.
L’Alos, le suore, mons. Giuseppe Cognata, tanti tasselli che si uniscono per portare ad un unico punto convergente: Dio.
Ed i giovani all’interno di questo cammino sanno trovare i loro spazi e la propria identità di ragazzo, o ragazza, di uomo o di donna che vive la propria vocazione in modo specifico al servizio della Chiesa e quindi dei fratelli.
Un cammino che vede da un lato l’impegno delle consacrate e dall’altro l’assiduità dei ragazzi che costantemente si riuniscono al fine di irrobustire non solo il proprio bagaglio ma anche quello dei più lontani, di chi si vede raramente nel mondo sociale e di chi forse vive nascostamente la propria vita per una delle tante paure che rende schiavo l’uomo.
È proprio qui che bisogna lavorare, afferma suor Maria Rita, superiora della Calabria, perché i giovani devono sentire l’amore e l’affetto di Dio che non ha confini né limiti ma una immensità universale.
Così nelle case delle suore salesiane oblate del Sacro Cuore si lavora per preparare i giovani alla vita, gli adulti al cammino intrapreso, gli anziani alla fortificazione di sé ed i bambini alla scoperta di Dio. Tante attività quante le esigenze e tutte volte alla evangelizzazione, alla scoperta di Cristo che è il vero fondatore di ogni cosa.
L’alos è espressione del saper amalgamare bene le diverse fasi dell’età, la vita e le esperienze. Proprio per questo all’interno di questa associazione sorta come prolungamento delle braccia delle stesse suore ci sono giovani, adulti, anziani, coppie e bambini.
Per Roma al ritiro spirituale stavolta partiranno solo i giovani e così la Calabria assieme a tanti altri giovani provenienti da altre parti d’Italia sarà presente a Tivoli, nella casa madre per rinnovarsi ed innovare lo spirito e le menti con l’intento di aggiungere dentro il proprio cuore un altro bagaglio utile per la crescita di ciascuno.
Vincenzo Malacrinò