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VERGOGNE UMANE

21 febbraio 2013 3 Commenti

E’ vero che siamo in campagna elettorale e non mi va di fare polemiche ma ciò non mi vieta di affermare la verità.
Vorrei comunicarvi che un mio caro amico ricoverato con problemi gravi in ospedale, a Reggio Calabria, non ha un lettino e una stanza ma è semplicemente accampato nel corridoio e si deve anche dire “fortunato”. Vergogna!
E poi vogliono chiudere gli ospedali! Vergogna. Al presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, vorrei dire che prima di affermare di aver risolto i problemi della sanità dovrebbe risolvere i problemi dei malati.

Chissà quante poltrone e scrivanie sono state aggiunte, tolte e riorganizzate e proprio per una scrivania aggiunta, forse, vengono soppressi 10 posti letti e mentre le poltrone sono “comode” e ben pagate il malato paga con il disagio gli sperperi altrui.
Vergogna!
Vincenzo Malacrinò

3 Risposte a “VERGOGNE UMANE”

  1. 3
    Vincenzo Malacrinò Scrive:

    Caro Fortunato,
    vero quello che scrivi. Il malato dovrebbe essere garantito in modo concreto ed invece, giorno dopo giorno si assistono a fenomeni assurdi di persone stipate come soprammobili in locali affollati o addirittura in luoghi senza posto!
    Mentre poi noti come i dirigenti “gustano” ampi spazi e ingombranti stipendi.
    Ovviamente il loro “di più” è stato sottratto proprio agli altri: ai letti in meno, ai medici contratti, agli infermieri tagliati e così via.
    Anche questa una grande vergogna!
    Vincenzo Malacrinò

  2. 2
    FOFO Scrive:

    Dire la verità, vuol dire fare polemica con chi non vuol sentire e capire la verità. La sanità calabrese è allo sfascio, però STA risparmiando. Il risparmio è molto più semplice farlo su chi non ha fiato per farlo, il malato. Si potrebbe risparmiare su stipendi, su rimborsi, su…., non costringere il malato ad andare verso strutture d’eccellenza. Auguri al tuo amico.
    Saluti Fofo

  3. 1
    Claudia Pugliese Scrive:

    Ben detto caro Vincenzo!
    E’ disumano non pensare che già la condizione del malato è straziante, in quanto si trova ad affrontare pesanti sofferenze. Se a questa condizione si aggiunge poi l’indifferenza generale, allora mi chiedo che valore abbia per lo Stato la dignità dell’essere umano, oramai calpestata in ogni ambito. La crisi non verrà mai superata se l’anima non tornerà ad essere fertile, quest’aridità sta divorando l’uomo che si ritrova schiavo della materialità e preda dell’egoismo, incurante del proprio senso di responsabilità, in quanto essere cosciente.
    Claudia Pugliese

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