PER IL COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI D’ACQUARO INTENDE GIUSTIFICARSI
COMUNICATO STAMPA del 28.02.2013
«La ‘ndrangheta è d’accordo per la costruzione della centrale a carbone di Saline». Sono queste le inquietanti parole usate dal procuratore aggiunto Nicola Gratteri durante la conferenza stampa tenutasi a conclusione dell’operazione ADA, che ha portato all’arresto di 65 soggetti del basso ionio reggino.
Che la criminalità organizzata fosse interessata al progetto SEI-Repower non stupisce, ciò che invece getta ulteriori ombre sulla società è il comportamento a dir poco discutibile dei suoi collaboratori.
Imbarazzante il silenzio della SEI-Repower che sulla vicenda continua a tacere mentre la notizia, nel giro di poche ore, è stata ripresa dalle principali testate nazionali ed estere.
L’unico a prendere le distanze da quanto emerso dai risultati delle indagini, coordinate dal Dott. Gratteri e dal sostituto procuratore Dott. De Bernardo, è stato il consulente SEI-Repower Franco D’Aquaro che, nel corso di una conferenza stampa, si è auto-sospeso dall’incarico ed ha cercato di chiarire la propria posizione, respingendo l’accusa di essere l’uomo che avrebbe «preso contatti con la criminalità organizzata locale, inevitabilmente coinvolta nel più massiccio investimento economico che ha interessato negli ultimi anni la zona».
Pur non intendendo entrare nel merito della vicenda giudiziaria, il Coordinamento si trova costretto a rilevare come alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa dal consulente SEI, oltre ad indignare e far riflettere, debbano essere esplicitate e chiarificate.
Il sig. D’Aquaro, probabilmente nel tentativo di giustificare le sue frequentazioni sul territorio, ha affermato di aver instaurato “ottimi rapporti con tutti” arrivando a citare alcuni membri di questo Coordinamento. A tal proposito i Signori Catanoso Paolo, Evoli Noemi e Panuccio Francesca, ritengono importante precisare che tra loro e il già citato Sig. D’Acquaro non intercorre alcun tipo di rapporto. Solo in occasione di alcune manifestazioni o eventi pubblici legati alla lotta contro la centrale a carbone, vi sono stati brevi scambi di opinione, lo stesso comportamento cortese ed educato che si tiene nel relazionarsi con delle persone che non si conoscono e che quindi sono estranee.
Il sig. D’Acquaro, durante la conferenza stampa, ha dichiarato con un triste sorriso amaro «…noi per fare 4 associazioni [ favorevoli ] abbiamo sudato mille camicie».
Questo conferma quanto la veridicità delle parole del Coordinamento riguardo agli pseudo comitati pro-centrale creati ad arte con l’unico scopo di formare un falso fronte favorevole alla centrale che, per stessa ammissione del consulente della SEI-Repower, è inesistente.
Continuando con le sue eccentriche affermazioni, D’Acquaro ha dichiarato agli organi d’informazione: «Noi in questi anni abbiamo visto crescere le associazioni contro la centrale a carbone a dismisura, sono diventate un numero impressionante [...] 60-70 associazioni mi fanno pensare che se la mafia era a favore il suo lavoro non lo sa fare». Dichiarazioni queste, ancora una volta gravissime, che lasciano intendere come per il D’Acquaro l’area grecanica debba necessariamente essere succube o collusa con la mafia, non ritenendo, evidentemente, che non possano esistere associazioni e persone non assoggettate alla criminalità organizzata. La realtà è ben diversa, infatti tutta la società civile e le associazioni, libere e pulite, si sono sempre schierate contro l’insensato progetto della SEI-Repower.
Tali dichiarazioni indignano e offendono le associazioni e tutto il movimento no carbone che si è sempre opposto con fermezza e determinazione al progetto denunciando i metodi poco trasparenti con i quali la SEI-Repower si è mossa nel territorio. Il fronte del no è cresciuto e continuerà a crescere, giorno dopo giorno, nel segno dell’ informazione e della conoscenza, a dimostrazione del fatto che c’è una Calabria che non si piega, non si fa incantare dal canto delle sirene della finta occupazione e continua a dire NO alla speculazione di chi su questa terra vorrebbe fare i propri interessi sulla pelle dei cittadini.
Coordinamento Associazioni Area Grecanica
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