I COMMERCIANTI SCRIVONO AL PREFETTO. VOGLIONO LA ROTATORIA
Montebello Jonico – Lettera aperta, inviata al Prefetto di Reggio Calabria, Vittorio Piscitelli, perché si impegni a far concludere i lavori della rotatoria di Saline. Ciò eviterebbe la chiusura delle attività commerciali che oggi sono giunti, quasi, al collasso.
Questo è il grido di allarme lanciato da Antonio Romeo, direttore del supermercato Pellicanò e sottoscritto da numerosi commercianti che si affacciano sulla via Nazionale.
La chiusura del bivio, lato nord, di Saline, per la costruzione della rotatoria, è stata, ad avviso degli operatori commerciali, una vera calamità. Loro rischiano di dover abbassare le serrande e non per negligenza propria ma la chiusura del bivio.
Viene bacchettata l’Anas perché il calo delle vendite che tocca punte del – 40, – 70 % è dovuto, ad avviso di Romeo e di quanti hanno sottoscritto la lettera, “esclusivamente ai lavori che si stanno protraendo da giorno 24 gennaio”.
Al Prefetto viene evidenziato come “sul cantiere sono presenti 2-3 operai a singhiozzo” ed ancora come “in un paese civile è inaccettabile che lavori pubblici proseguano così a rilento e che delle attività commerciali debbano chiudere a causa di una rotatoria”.
Poi, la seconda bacchettata è rivolta agli amministratori in quanto si legge che “a Montebello Jonico, presso la delegazione di Saline, in data 14 febbraio, tutti i commercianti si sono riuniti, incluso il sottoscritto, per chiedere sostegno alla politica affinché intervenisse al fine di sollecitare l’ultimazione dei lavori.
Era presente il Sindaco Antonio Guarna, assessori, consiglieri, responsabile dell’Ufficio Tecnico, Comandante dei Vigili e molti operatori del settore commerciale di Saline.
Da quel giorno i politici sono spariti di scena e sono rimasti solo e soltanto i commercianti”.
Al Prefetto chiedono di “voler intervenire presso l’Anas perché i lavori vengano conclusi al più presto” in quanto il mese di Aprile sarà decisivo per la sopravvivenza o per la chiusura di diversi esercizi commerciali.
In paesi civili, replica Romeo, “si lavora di giorno e di notte. Qui si lavora solo a singhiozzo. Per giunta l’Anas ha aperto tre cantieri in contemporanea senza mai ultimare nessuno: uno a Pellaro, uno a Lazzaro e uno a Saline”.
L’amarezza espressa nella lettera è alta così come il senso di abbandono da parte di chi dovrebbe tutelare il territorio.
Nel chiedersi le motivazioni dei lavori a rilento, Romeo e i firmatati pongono delle domande: “Chi mai potrebbe risarcire i danni economici e morali” ed ancora cosa di potrà dire “ai propri figli e ai figli dei dipendenti” delle diverse attività commerciali nel caso le serrande si dovessero abbassare.
Domande che cercano risposte anche se le sole sono riscontrabili nello sblocco di quel bivio chiuso e ben descritto nella lettera inviata al Prefetto.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”