A BRANCALEONE FORSE UNA LACRIMAZIONE MIRACOLOSA
Brancaleone- Miracolo o scherzo di cattivo gusto? Resta ancora aperto il mistero sulla lacrimazione della statua di Padre Pio che aveva richiamato l’attenzione di numerosi fedeli e segnato l’arrivo di alcuni pullman.
Televisioni e giornali avevano dato grande risonanza alla notizia mentre “il dopo” è ancora un libro tutto da leggere.
Era il 2 dicembre quando si gridò al miracolo e lo stesso giorno venivano prelevati campioni del liquido per le analisi del caso.
Intanto si stabiliva che si trattava di sangue umano mentre si procedeva all’esame del dna al fine di verificare l’autenticità e la compatibilità con quello del Santo.
La piazzetta lungo la SS 106, dove si erge il momumento si era trasformata in un via vai di gente ed in tanti già si apprestavano a lasciare sulla statua fotografie dei propi cari.
Insomma quando ancora tutto ancora era in alto mare la gente già prendeva una propria posizione.
Gli occhi della statua raffigurante il Santo evidenziavano la presenza di liquido rosso, poi accertato come sangue umano , mentre lungo il volto due rigagnoli giungevano fino alla barba per poi percorrere la parte alta del saio, il cordone ed infine la base del monumento.
Giornate trascorse sotto la pioggia davanti alla statua, cordoni umani stretti dentro la piccola piazza, vigili, polizia e carabinieri presenti nell’opera di ordine pubblico ed infine laboratori di analisi al lavoro con l’intento di leggere nel breve tempo possibile le “ parole” contenute dentro il liquido rosso.
Era dicembre, afferma il sindaco di Brancaleone Domenico Malara, quando si diede incarico al Racis dei Carabinieri di Messina al fine di effettuare le analisi del dna e da quel giorno ancora nessuna notizia.
“Tutto è passato nelle mani della magistratura, afferma, sappiamo solo che c’è un risultato che ancora deve essere comparato”.
Allora perché questo silenzio? Si tratta di miracolo o di qualche ragazzata? Questa è la domanda che tutti si pongono e alla quale non è ancora possibile dare risposta.
Una cosa è certa : la gente ha diritto di sapere anche per evitare allarmismi o comportamenti divergenti dalla normale situazione di fatto.
Il vice sindaco Gentile Scaramozzino afferma che “i cittadini ogni giorno chiedono ed agli stessi non si sa cosa dire dal momento che non ci sono ulteriori sviluppi”
Sono già passati quattro mesi afferma si ha il risultato del dna ma ancora la comparazione non è stata fatta.
Tutti si chiedono il perché mentre si è nell’attesa.
Ma se basterebbe la comparazione per uscire da questo mistero forse sarebbe il caso che si abbreviassero i tempi per dire veramente ai cittadini come stanno le cose.
Oggi rimane aperto il mistero e il popolo vuole sapere cosa c’è scritto nel dna di quel sangue rinvenuto in una fredda mattina di novembre quando tutto scorreva come sempre.
Se i risultati ci sono così come è, è necessario che vengano resi pubblici afferma il primo cittadino, al fine di uscire da questo evento in modo chiaro e sereno.
Un ultimo invito da parte del sindaco infine a chi ha potere decisionale in materia perché al più presto dia pubblicamente il risultato che la gente attende.
Vincenzo Malacrinò