LA SVIZZERA BOCCIA LA CENTRALE A CARBONE
Montebello Jonico – La Svizzera dice “no” al carbone. Questo quanto emerso dal referendum appena svolto dove i cittadini hanno dimostrato di non essere concordi all’avventura legata a questa materia prima, fortemente contestata in Calabria dove a Saline si voleva costruire la centrale a carbone.
I Grigionesi, affermano soddisfatto il coordinamento delle associazioni Area Grecanica del “no” carbone, hanno preso le distanze dalla Sei Repower “nell’assurda avventura del carbone in Calabria. Il Cantone ha infatti accolto oggi, nel corso di un referendum, l’iniziativa “Si all’energia pulita senza carbone” con 28’878 voti contro 22’281”.
La Svizzera, dunque, predilige la linea verde e sposa il “no” della Calabria ribadito più volte con atti ufficiali sia dalla Regione che dalla provincia che dai diversi comuni dell’Area dell’Antica Grecia.
“Questo risultato, commentano gli esponenti del no carbone, impedirà alle aziende a partecipazione pubblica cantonale di investire in centrali a carbone, e in particolare nel progetto di Saline Joniche sostenuto dalla svizzera Repower, azionista di maggioranza del gruppo SEI e controllato per il 58% dal Cantone, la cui realizzazione è a questo punto in forse”.
Soddisfatti i promotori del “no” e soprattutto l’associazione Zukunft statt Kohle con la quale il Coordinamento Associazioni Area Grecanica ha condiviso questa lotta sia in Calabria che in Svizzera.
“Dalle manifestazioni a Coira a quelle a Saline Joniche, dalle partecipazione del Coordinamento alle assemblee dei soci Repower all’ultima azione di sensibilizzazione tenutasi ad agosto nel Cantone ,per far conoscere la Calabria e i suoi tesori, passando dal concerto Oxygen, affermano i sostenitori del no, molto è stato fatto per denunciare i danni che questo progetto potrebbe arrecare ad una terra che con enormi sacrifici sta cercando di ripartire”.
Sempre, infatti, i sostenitori del “no” hanno evidenziato come il progetto non avrebbe risollevato il territorio e pertanto ridotto le potenzialità attrattive dello stesso con preoccupazioni che spaziavano su diversi fronti.
Il progetto, dice il coordinamento, imponeva una linea di sviluppo distante dalle aspettative. Proprio per questo non ha trovato terreno fertile.
Il territorio, affermano, è sicuramente vulnerabile a causa dei punti critici legati alla carenza di lavoro ma nonostante ciò il progetto è stato sconfitto.
“Repower, scrivono nel comunicato stampa, ha perso e ora dovrà abbandonare per sempre l’idea del Carbone”.
Il coordinamento evidenzia l’azione propositiva e concreta dei cittadini del cantone dei Grigioni, capaci di dimostrare con il voto la sensibilità verso le istanze del popolo calabrese.
A loro, scrivono “grazie di cuore. Ora tutti si chiedono quale sarà il prossimo passo del gruppo SEI. Il Coordinamento precisa che “continuerà a vigilare e a fare battaglia colpo su colpo e senza tregua, fino a quando questa minaccia non sarà definitivamente archiviata”.
Da qui la necessità di concretizzare progetti alternativi. Questi potranno definitivamente sancire il “no” al carbone deliberato dalla Svizzera.
Vincenzo Malacrinò