LA SEI RIBADISCE AL SINDACO MAFRICI
Montebello Jonico – La Sei Repower si dice incredula ed indignata per le “recenti prese di posizione del Sindaco del Comune di Condofuri (e non solo) sul porto di Saline”.
Dalla stampa, si legge nel comunicato della Sei “si apprende che il Sindaco Mafrici si dice allarmato dal rischio di “stravolgere totalmente lo status quo” del porto”.
Per chi intenderebbe realizzare la centrale a carbone a Saline di Montebello Jonico non vi sono dubbi sugli obiettivi delle posizioni tese a mantenere, a loro avviso, il porto nelle condizioni in cui si trova.
La Sei fa notare che il porto da quando è stato realizzato ad oggi è inutilizzabile perché insabbiato.
Poi viene evidenziato come lo stesso debba essere fruibile dai pescatori che “meno di due settimane fa hanno manifestato proprio sulla banchina chiedendo con forza interventi strutturali che vadano oltre l’ennesima, temporanea, apertura di un varco”.
La questione vera è che tutti e persino i politici gradirebbero un porto fruibile, turistico o di altra natura ma la paura ed il timore che si annida nella mente della gente è che il recupero del porto porterebbe l’avvio del progetto della centrale a carbone.
Sembrerebbe che il popolo sarebbe disposto a rinunciare alla significativa struttura pur di non correre il rischio di vedersi poi costruita un’opera non desiderata sin dal primo istante.
Da qui le recenti opposizioni delle istituzioni e delle associazioni in merito alle concessioni richieste dalla Sei.
Ma la sei ribatte ed afferma: “desta perplessità anche la falsa affermazione per cui in caso di riattivazione del porto, a carico interamente della SEI, “andrebbe completamente perso quanto, in questi anni, è stato fatto attraverso l’utilizzo delle cospicue risorse pubbliche, provinciali e regionali, ottenute e spese per il risanamento dell’area a fini turistici”.
La Sei pone l’interrogativo: “Quali sarebbero questi risultati frutto di anni di interventi? Di quale turismo si parla? Qualche milione di euro serve forse a tamponare le emergenze, come da alcuni anche evidenziato, non a risolvere il problema in maniera strutturale. La realtà parla chiaro: il porto continua ad essere insabbiato e tale situazione non fa altro che peggiorare le già critiche condizioni dell’economia locale”.
La Sei insiste, dunque, come se sentisse propri i problemi del territorio e non esita a bacchettare la politica affermando che dalla stessa “ci si aspetterebbe maggiore competenza e senso di responsabilità”.
Da una parte, concludono esiste un grande progetto industriale dall’altra un porto insabbiato.
Vincenzo Malacrinò
Pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”