ROSARIO LA SETA, SCULTURE DEI SENTIMENTI
Rosario La Seta, uno scultore che riesce a trasferire le profonde emozioni dell’ “io” attraverso le opere ottenute mediante il viaggio dei sentimenti che dall’articolato percorso interiore giungono fino alle mani.
In sintesi pensiero e mani si muovono in modo sincrono lungo i sentieri del silenzio e dell’ascolto interiore.
Per il professore La Seta, nato nell’antica Bruzzano Zeffirio, vicino alla porta Armenia, a pochi metri dall’arco del 1600, eretto per ricordare i principi di Carafa, un busto, una statua o una scena raffigurata in un portone bronzeo, rappresentano il modo migliore per palesare ed identificare uno stato d’animo da trasferire ai posteri non con effetto fotografico bensì con un incisivo riferimento all’esaltazione dell’emozione vera, presente nel soggetto rappresentato.
Caratteristica principale dell’artista è la plasticità che riesce ad imprimere alle sue opere. Per La Seta, la dinamicità rappresenta uno dei suoi punti forti poiché la stessa vive nel suo disegno mentale ancor prima di essere rappresentato sulla carta, sul gesso, sulla cera e sul bronzo a cui verrà affidato il compito non facile di rappresentare il soggetto in modo ormai definitivo. Nel laboratorio di Bruzzano Zeffirio da sempre Rosario La Seta ha coltivato il suo sogno: trasformare il materiale informe in un’opera che va oltre la forma.
In più di quaranta anni di esperienza lo scultore è riuscito a migliorare giorno dopo giorno la sua azione artistica tanto da elevare il livello qualitativo delle sue opere.
Tra le tante che si trovano in provincia di Reggio Calabria: la “Pietà” in gesso patinato del 1975 esposta nel Palazzo Vescovile di Reggio Calabria, così come anche il gruppo bronzeo – monumento ai caduti presente in Bruzzano Zeffirio in cui vengono evidenziati con forza i giovani servitori della patria con forme ed espressioni tali da evocare il senso dell’abnegazione.
Si ricorda anche la medaglia commemorativa dei martiri di Gerace in cui si evidenzia con tratti decisi il senso della libertà. Significativa è l’Ultima Cena a San Giovanni Decollato in Bivongi così come l’Ultima Cena e l’Ambone realizzato a Sant’Eufemia d’Aspromonte mentre nel 2001 ha realizzato l’alto rilievo in bronzo raffigurante l’Apertura dell’anno giubilare presso la Cattedrale di Gerace.
Di particolare interesse è la Croce fiorita corredata a quattro pannelli bronzei posta nello svincolo Jonio-Tirreno ed ancora le targhe per il premio di Corrado Alvaro.
Molto interessanti i portoni bronzei realizzati dal professore La Seta; tra gli ultimi si ricordano quello presente presso la Chiesa S. Elia Profeta in Condera di Reggio Calabria e quello da poco inaugurato a Fossato presso la Chiesa dedicata alla Madonna del Buon Consiglio.
Di particolare rilievo sono il Paliotto altare, fonte battesimale, ambone e Tabernacolo realizzati per la Chiesa di San Nicola De Protonotaris in Pirgo di Grotteria.
La Seta ha realizzato anche il busto a Ciccio Franco che si trova sul Lungomare “Falcomatà” di Reggio Calabria e quello di Mino Reitano.
Significativo e di particolare pregio è lo straordinario busto di San Gaetano Catanoso che La Seta ha realizzato recentemente ed esposto presso il palazzo della Provincia di Reggio Calabria dal quale si evince un volto particolarmente espressivo capace di trasferire all’osservatore pace e serenità.
È bene ricordare anche la Via Crucis, Cristo Risorto e il Fonte Battesimale presso San Clemente – Messina dove anche qui La Seta dona all’osservatore la possibilità di respirare aria colma di emozione e carica di spiritualità.
È stata scolpita anche la medaglia commemorativa per i 1000 anni della famiglia Ruffo ed ancora nel 1996 ha realizzato i busti bronzei dei Padri Sorgon e Doriguzzi – Missione padri Carmelitani scalzi – Antananarivo, Madagascar.
Rosario La seta non si è fermato in Italia, le sue opere hanno varcato il confine. Tra le tante si ricorda il “Cavallo rampante” con lo stemma della famiglia Ruffo consegnato alla Regina Paola del Belgio.
Particolarmente significativa è l’opera realizzata nel 2012, raffigurante la Madonna della Grotta di Bombile di Ardore esposta nel palazzo vescovile di Locri. In questa scultura l’artista riesce a trasferire la sua opera molto indietro nel tempo rendendola prossima allo stile di Antonello Gagini.
L’autore, nelle sue opere riesce a tradurre in modo chiaro e netto le sensazioni provate per poi spalmarle con le mani nel materiale usato e da qui all’occhio del visitatore che cerca di andare al di là dell’opera giungendo così a quanto la stessa intende rappresentare.
Il professore Rosario La Seta riesce, dunque, a “far parlare” i materiali, siano essi bronzei, lapidei o di altra natura dando agli stessi forza e vigore nei punti di maggiore rilievo.
La Seta è artista che avvolge e capovolge il materiale come fosse colore da stendere sulla tela imprimendo allo stesso la tridimensionalità attraverso l’eliminazione dei “veli” superflui che di volta in volta alzano il sipario dell’autenticità del soggetto rappresentato che da un lato esiste per l’aspetto proprio e dall’altro per l’emozione impressa dall’artista.
Nella vita di Rosario La Seta esistono, alla base, molta passione e studi specifici che permettono allo stesso di dare forma ed espressione ai soggetti, trasformando così l’inanimato in animato o meglio l’inespressivo in espressivo e il non essere in estrinsecazione dell’essere.
Rosario La Seta va oltre i colori, dove la tela e i pennelli non servono per poggiare la sua libera mente nell’opera e nelle profonde emozioni dell’ “io”.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “www.calabriaonweb.it” e su “il Quotidiano della Calabria”
gennaio 18th, 2020 at 17:41
bella ed interessante il percorso della vita artistica scritta da malacrino’sull’artista Prof Rosario la Seta spero di trovare su internet parte della sua produzione artistica,grazie Enea Dott.Ferramola