GLI SCIENZIATI PARLANO DI CARBONE
Montebello Jonico – “La vera possibilità per evitare pericolosi cambiamenti climatici è lasciare la maggior parte delle riserve fossili sotto terra”. Ad affermarlo sono gli scienziati e forti di questa consapevolezza i comitati e le associazioni aderenti al Coordinamento Nazionale “no Carbone” e alla rete internazionale Stop Enel, Brindisi, Civitavecchia, La Spezia, Porto Tolle, Rossano, Montebello Jonico – Saline e Savona-Vado-Quiliano hanno chiesto al Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Andrea Orlando di incontrarlo a Roma per “giungere ad un’azione condivisa sui cambiamenti climatici tra politica e società civile”.
Questa l’espressione del Ministro, apprezzata dal coordinamento verso la quale esprimono plauso mentre sottolineano come “a Varsavia la politica ha parlato poco di carbone lasciando che l’argomento fosse dibattuto dalle lobby del carbone peraltro sponsor della stessa conferenza”.
Il coordinamento nazionale “no carbone” che si batte contro la costruzione di centrali sottolinea la frase degli scienziati secondo cui “ il carbone è il combustibile fossile che più facilmente può essere sostituito con alternative vicine a zero emissioni”:
Tra l’altro, scrivono “La banca mondiale ha dichiarato la propria indisponibilità a finanziare la costruzione di centrali a carbone”. L’USA e UK specificano, hanno comunicato che non finanzieranno la costruzione di centrali a carbone.
Pertanto, aggiungono, “Repower potrebbe ritirarsi dal progetto di Saline Joniche. La Svizzera non ha centrali a carbone sul proprio territorio ed è stata promozza una legge di iniziativa popolare per impedire che possa costruirne all’estero: La Germania ha messo in atto un programma di smantellamento di quelle esistenti”.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”