IL SEQUESTRO DELLA CENTRALE A CARBONE DI VADO LIGURE FA CRESCERE LA PAURA
Montebello Jonico – Dopo il sequestro della centrale a carbone di Vado Ligure, il coordinamento delle associazioni “no Carbone” dell’Area Grecanica e il WWF, fanno ritornare in scena quella che si vorrebbe costruire a Saline di Montebello Jonico anche perché, come affermato dal coordinamento la centrale di Vado Ligure “aveva ricevuto l’ok da tutti i Ministeri competenti, compreso quello dell’Ambiente”.
Una centrale, tra l’altro, spesso menzionata quale riferimento favorevole e segno di tranquillità per tutti, precisano i “no Carbone” che oggi purtroppo presenta forti criticità.
Così mentre Vado Ligure “spegne i motori”, scrive il coordinamento “a Saline SEI-Repower vuole ancora costruire una centrale a carbone, come ha fatto Tirreno Power”.
A sottolineare il sequestro non è solo il coordinamento delle associazioni del “No Carbone” ma anche il WWF il quale precisa che quanto scoperto “rappresenta l’ennesima, gravissima, dimostrazione di come gli interessi economici prevalgano sul rispetto della salute umana e dell’ambiente. Da Marghera ad Augusta, da Taranto a Malagrotta, da Cengio a Casale Monferrato, fino ai nostri Praia a Mare, Crotone e Africo, la storia d’Italia è piena di casi in cui, in nome dell’industrializzazione, si è fatto scempio del diritto fondamentale di ogni uomo, che è il diritto alla salute”.
Così ci si auspica che quanto accaduto serva da monito per far riflettere seriamente sul progetto che si intenderebbe realizzare in Calabria onde evitare di incorrere nelle problematiche che hanno investito la centrale a carbone di Vado Ligure.
Purtroppo si parla di pericolo per la vita e di morti così come sottolinea il coordinamento “no carbone” quando afferma che “per il procuratore Granero, le emissioni della centrale hanno causato 442 morti tra il 2000 e il 2007, tra i 1700 e i 2000 ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiovascolari e 450 bambini sarebbero stati ricoverati per patologie respiratorie e attacchi d’asma tra il 2005 e il 2012″.
Una dura affermazione questa che ha determinato lo stop della centrale di Vado Ligure. Tra l’altro si legge, “la Procura di Savona aveva da tempo aperto due filoni d’inchiesta, uno per disastro ambientale e uno per omicidio colposo”.
Il “no a carbone” è preoccupato perché si legge “SEI-Repower ha sempre sponsorizzando la centrale di Saline portando, tra le altre, quale esempio di convivenza pacifica, senza danni alla salute e all’ambiente, proprio la centrale di Vado Ligure”. Il risultato, concludono “oggi è sotto gli occhi di tutti”.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”
marzo 16th, 2014 at 23:33
Grazie caro Luigi.
Come sempre cercherò di portare avanti la voce della gente per far giungere a chi amministra il loro pensiero.
Un abbraccio
Vincenzo
marzo 13th, 2014 at 21:52
Vincenzo,
mi auguro che il Comune di Montebello J.,le ASL competenti, la Provincia e la Regione procedano ad un monitoraggio sulla salute delle persone nelle nostre aree ed impediscano, l’accensione dei motori della centrale a carbone a Saline di Montebello Jonico.
Continua a tenere deste le coscienze con i tuoi pezzi.
Avanti cosi! Ti abbraccio.