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A MONTEBELLO JONICO LA FESTA DELLA KIMISIS TIS THEOTOKOU (DORMIZIONE DELLA MADRE DI DIO)

27 agosto 2014 Nessun Commento

Montebello Jonico – Si è svolta, a Montebello J., come ogni anno, la tradizionale ed antica processione della “Kìmisis tis Theotòkou” ossia della Dormizione della Madre di Dio.

Quest’anno, dopo Santa Messa, presieduta da don Giovanni Gattuso, sono stati celebrati i Vespri solenni in rito greco-bizantino.

Ciò reso possibile dalla presenza del diacono birituale Mario Casile, che con slancio e passione è riuscito a far gustare ai tanti presenti il sapore del passato, sempre presente perché profuma della bellezza di Dio.

Montebello Jonico che, un tempo, assieme ad altre quattro terre costituivano la diocesi greca di Reggio Calabria, conserva ancora oggi i segni di una forte grecità.

La processione della “Kìmisis tis Theotòkou”, ossia Dormizione della Madre di Dio , è una delle tracce più antiche che si possono annoverare tra gli elementi di forte ancoraggio al passato.

Molti i partecipanti alla Messa e ai Vespri solenni; poi, al lume di candela, così come vuole l’antica tradizione, si è svolta la Processione della  Dormizione della Madre di Dio verso il cimitero con il quadro raffigurante l’Assunzione di Maria Madre di Dio. L’effigie portata verso il camposanto ha un profondo significato: la Madonna, vince la morte e siede in cielo con suo Figlio Gesù. Si chiama infatti liturgia della Dormizione poichè celebra il sonno di Maria, anticipando l’Assunzione della Theotoka cioè della Madonna, in corpo ed anima in Paradiso.

La festa della Dormizione ha significato profondo perché poggia su sue realtà distinte: il cimitero, luogo della morte biologica e la Chiesa, luogo di vita.

Il quadro raffigurante la Madonna Assunta in cielo, infatti, è stato portato al cimitero per poi essere ripreso il giorno successivo dai fedeli, in modo festoso, per essere riportato dentro il luogo della vita che è la Chiesa.

La novità di questa festa vive nella sua stessa rarità. Questo evento religioso infatti, si celebra solo a Montebello Jonico e in Grecia, precisamente nell’isola di Tinos.

Particolari i segni orientali regalati dai greci-bizantini come l’abbondanza di incenso, il suono delle dodici campanelle che rappresentano gli apostoli intenti a richiamare gli uomini alla fede, i paramenti ed ancora la liturgia ricca di segni.

Don Giovanni Gattuso, ha raccomandato ai fedeli di vivere la fede con lo slancio ed il coraggio di chi intende impegnarsi per costruire un nuovo tratto di strada, tenendo sempre fisso lo sguardo a Cristo che è Via, Verità e Vita.

Il passato, ha detto l’Arciprete, porta i segni della nostra identità ma è nel presente e nel futuro che si deve necessariamente sviluppare la testimonianza del nostro essere cristiani.

Don Mario Casile, nell’esprimere la sua gioia per essere accolto a Montebello Jonico nella gremitissima Chiesa Protopapale dell’Isòdia, si è congratulato con chi, oggi mantiene vivi il segni del passato capaci di ricondurre l’uomo al presente con maggiore naturalezza.

Tanti sono stati i giovani che hanno partecipato all’evento religioso che ormai da secoli si celebra a Montebello Jonico.

“Le radici di questa tradizione, ha affermato lo storico Luigi Sclapari, ci portano nel lontano passato e la celebrazione annuale della Dormizione ci fa continuare la storia iniziata dai nostri avi”.

Si tratta di una festa “bicefala” ha precisato l’esperto che si pone tra oriente ed occidente.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

 

 

 

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