Home » Attualità, Eventi, Featured, Headline, Il Quotidiano della Calabria

PIOVONO MASSI, IL PARROCO SI SALVA

30 agosto 2015 Nessun Commento

Montebello Jonico (RC) – Cadono massi e sassi dal costone della provinciale e il parroco rischia di perdere la vita.

Don Giovanni Gattuso, Arciprete di Montebello Jonico e parroco di Masella poteva non essere più nel mondo dei vivi a causa di una pioggia di massi e sassi andata a finire sulla Provinciale. La solita strada, quella più volte, a causa dei pericoli, descritta aspramente sulle colonne di questo giornale. La stessa che ha visto morire sotto strada, a causa del cedimento di un parapetto, un montebellese e dove ad oggi, è presente solo una ringhiera di plastica consumata dal vento.

A raccontare l’accaduto non è stato il parroco bensì la persona che viaggiava con lui il quale palesemente sconvolto ha evidenziato ogni dettaglio.

“Ancora non mi rendo conto, ha detto A.F., potevamo andare a finire sotto strada”. Nel tratto di provinciale tra Masella e Montebello Jonico, in prossimità della contrada “Moro”, mentre il parroco avanzava verso Montebello, all’improvviso dal costone piovevano sassi.

La prontezza di don Giovanni è stata nel non sterzare verso il lato destro della strada, altrimenti sarebbe andato a finire nel dirupo, bensì verso l’interno. Così la maggior parte dei sassi è andata a colpire la carreggiata destra della provinciale lasciando nell’autovettura del parroco più di un segno: il parabrezza lesionato da un ciottolo e il fondo dell’automobile ammaccato da quelle andate a finire sotto.

“Una gran paura, racconta, la persona che viaggiava con il parroco, ero convinto che saremmo andati a finire fuori strada. Le pietre son cadute giusto nell’istante in cui stavamo passando e proprio per questo in quella frazione di secondo tutto sembrava confuso e irreale”:

Quella strada non può essere abbandonata così. La gente passa ogni giorno sotto quelle montagne che ospitano panzer capaci di distaccarsi in qualsiasi momento colpendo chiunque all’improvviso.

L’indifferenza di chi ha responsabilità, però, ha fatto sì che nonostante tutto, lo stato della stessa rimanesse fermo all’anno in cui è stata costruita.

Una vera vergona affermano i cittadini che si sentono abbandonati e addirittura lasciati soli ed inviati dentro la strada del pericolo non essendo presente un percorso alternativo.

I cittadini di Montebello, Masella e Fossato è come se fossero invitati ad entrare nel tunnel dell’incognito da dove potrebbe esserci la probabilità di non uscire e questo accade oggi, sotto gli occhi di tutti e delle stesse istituzioni che hanno responsabilità.

Il linguaggio chiaro della montagna è comprensibile persino dai bambini i quali, messi in quel percorso, si scanserebbero subito intravedendo nei molti sassi presenti a terra i segni di una minaccia e al contempo di un benevolo avvertimento.

Nonostante la natura interpreta l’idioma della vita, però, prima di intervenire si attende e si attende ancora per poi ipocritamente rivolgere frasi di rito che non servono a nulla.

La gente desidera una semplice strada e la dignità di essere cittadini al pari di tanti altri e non uomini che scommettono di passare indenni sotto la montagna. La vita non è un gioco. Serve una strada sicura. Niente di più. I progetti che servono per propagande elettorali sono già stati buttati nella “cantina” di ogni saggio cittadino.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato sul “Quotidiano del Sud”

Lascia un Commento