Acqua all’arsenico disponibile per tutti. Nessun divieto duraturo per sei lunghi anni nelle due pubbliche fontane di Masella. Ciclisti, passanti e bambini, soprattutto d’estate, potevano rifornirsi senza sapere che quell’acqua era inquinata.

Solo nei giorni scorsi il sindaco Ugo Suraci con l’ordinanza del 16 aprile ha disposto l’interdizione dei due punti idrici.

Due tappi al posto della bocca della fontana al fine di assicurarsi che nessuno possa approvvigionarsi della risorsa ormai dichiarata inutilizzabili se non per scarico fognario.

Nell’ordinanza il Sindaco invita in modo dettagliato e chiaro che l’acqua non potrà essere utilizzata neppure per l’igiene personale a causa del pericolo potenziale derivante dalla presenza di arsenico al di sopra dei limiti consentiti.

Specifica infatti che l’acqua è utilizzabile solo per i servizi igienici e per la pulizia dell’abitazione.  Questo onde evitare confusione con l’ordinanza emessa dal precedente sindaco in cui erano consentiti gli usi per igiene personale.

L’ordinanza riguarda i cittadini di Masella ma anche quelli che abitano a Placa e a Lianò 2° perché alimentati dallo stesso pozzo.

All’interno della stessa si legge che la risorsa è vietata a scopi alimentare “bere, pulire, preparare e cuocere alimenti” ed ancora è vietata per “l’igiene personale di bambini e ragazzi”.

Nell’ordinanza più volte il sindaco cita l’intervento e le preoccupazioni del parroco don Giovanni Gattuso mentre dispone che siano attivati controlli e verifiche con la Dirigenza scolastica per tutelare i bambini che frequentano la scuola. Inoltre sospende nelle aree interessate contratti per uso irriguo mentre chiede l’attivazione di  servizi di vigilanza e controlli per reprimere l’uso di acqua per irrigare campi, giardini ed orti.

L’ordinanza è stata inviata anche alla Prefettura, alle Forse dell’ordine, ai Dirigenti comunali, al Dirigente scolastico e alla Sorical.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “il Quotidiano del Sud” 17.05.2019