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ILENIA FOTI E L’INNOVAZIONE IN AMBITO SANITARIO

16 febbraio 2022 Nessun Commento

A Milano viene premiata la sua tesi e come se non bastasse la stessa ha ricevuto il premio come miglior lavoro nella categoria “gestione delle tecnologie biomediche” così come il prestigioso premio di “miglior lavoro in assoluto di tutto il Challenge”.

Una tesi dal titolo “manutenzione predittiva: il caso dei ventilatori a pressione positiva” che ha regalato grande soddisfazione nell’ambito del Congresso dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici ad Ilenia Foti, una giovane ragazza, dalle brillanti qualità che già si è fatta notare sin dalla laurea triennale. Un lavoro originale ma soprattutto carico di utilità nel settore medico.

Ilenia, dall’estrema punta dello stivale, Saline di Montebello Jonico, ha fatto parlare del suo lavoro realizzato presso la Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa dove frequenta il corso di ingegneria biomedica.

Grande soddisfazione anche da parte del suo relatore, il professore Stefano Bellucci, a cui dice “devo molto e soprattutto l’idea e il coordinamento”.

La  Foti si dimostra carica di passione per il lavoro svolto e per quanto sogna di portare a termine. Decisa e determinata definisce questa ricerca come una “innovazione in ambito sanitario” poiché si tratta di “manutenzione predittiva”, ossia “intervenire su una determinata macchina prima che la stessa smetta di funzionare”.

Un lavoro molto apprezzato dalla commissione anche perché afferma soddosfatta “contribuisce a migliorare i tempi di fermo macchina, i costi e la fase di controllo”.

La Foti dunque lavora sulla “vita” delle macchine per capire il punto in cui anch’esse di “ammalano” per intervenire un attimo prima.

Uno studio molto utile in campo clinico poiché capace di ridurre molte problematiche a tutto il sistema ma prima di tutto a chi li utilizza.

“All’inizio della mia esperienza di studio, dice, pensavo di occuparmi di soluzioni ingegneristiche capaci di aiutare direttamente il paziente, ma poi percorrendo questo filone di ricerca mi sono sentita trascinare dall’entusiasmo verso i macchinari che sostengono la vita”.

Aiuto diretto o indiretto ma sempre sostegno all’uomo e a chi si trova nella sofferenza.

Adesso Ilenia continua il suo percorso di studio e nonostante la giovane età ha le idee chiare: “voglio approfondire la parte dell’ingegneria clinica applicata al funzionamento di macchinari, studiare la progettazione e lo sviluppo di macchinari innovativi”.

E mentre la sua mente punta al futuro la giovane dottoressa, con grande emozione, dice di aver dedicato la sua tesi a chi per lei rappresenta una colonna di vita: i genitori Marianna e Antonino e i nonni Giovanna e Antonio. “Loro, prosegue, mi hanno sempre incoraggiata a proseguire e di questo sono profondamente grata”.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato sullo speciale di Gazzetta del Sud

 

 

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