LE “GIORNATE MEDICHE” PER STARE VICINO ALLA GENTE
Sedersi accanto al bisogno, regalare il tempo a chi attende ed entrare nel dono prezioso della vita perché possa scorrere in salute e pace.
Questo l’obiettivo delle giornate mediche costantiniane che si sono svolte, per la seconda volta, presso le parrocchie di Cataforio e San Salvatore dove il paese si è trasformato in un ospedale.
Dentro i locali della parrocchia molti ambulatori tenuti da medici provenienti per la maggior parte dagli ospedali. Giornate che incontrano la vita per servirla e custodirla. Con questo spirito di servizio il parroco don Giovanni Gattuso ha fatto di una idea un progetto oggi richiesto in altri luoghi della Calabria. Iniziativa possibile attraverso il Sacro Ordine Militare Costantiniano di San Giorgio, delegazione Tuscia e Sabina ed in particolare del dott. Emanuele Scarlata, coordinatore scientifico del progetto. Caritas, Associazione Croce Costantiniana Calabria e l’Associazione Ospedaliera Volontari (A.V.O.) di Reggio Calabria uniti per rispondere al bisogno.
Una rara iniziativa tesa a prevenire, curare e formare la gente. Il tutto nel nome del Dio promotore ed autore della vita. Ed è stata proprio la preghiera ad unire tutti: medici, volontari e pazienti. L’inno alla carità di San Paolo Apostolo, poi commentato da don Gattuso, ha bene rappresentato il sentirsi uguali e vicini. Uomini e donne capaci di parlare una sola lingua: quella del servizio e dell’amore.
E sempre don Gattuso ha ricordato quanto “in questo mese la Chiesa ci fa riflettere sul grande valore della vita come dono di Dio da custodire, proteggere, salvaguardare”.
Tre eventi essenziali in un solo giorno: il corso di formazione di primo soccorso a cura del dott. Giovanni Calogero, responsabile formazione ASP a cui ha collaborato anche il dott. Antonio Filippone. Più di 50 i partecipanti che hanno ricevuto l’attestato, le visite mediche, le confessioni e la direzione spirituale a cura dello stesso parroco.
Molti gli specialisti provenienti per la maggior parte dal mondo ospedaliero: Dominella Mesiano, psicologa e psicoterapeuta con la sua collega Rosamaria Lombardo, lo psichiatra Pasquale Romeo, il dott. Emanuele Scarlata per lo screening screening angiologico – ecolordoppler , il dott. Francesco Romano per l’esame pletismografico degli arti inferiori. Ed ancora il dott. Dario Dieni, pneumologo, il dott. Rocco Giannicola, oncologo, il dott. DomenicoQuattrone specialista delle malattie dolorose croniche, l’ortopedico Carmelo Covani, il pediatra neonatologo Franco Zimmitti e la dott.ssa Cecilia Rossi psicologa – psicomotricista dell’età evolutiva. Presente anche la cardiologa Claudia Postorino, il dott. Antonio Caridi, per il test audiometrico ed il primario di geriatria del Morelli Vincenzo Nociti.
Una iniziativa dice il priore del Sacro Ordine Militare Costantiniano Mons. Salvatore Nunnari che vuole essere vicina all’uomo che soffre e che ha bisogno di essere sollevato. Il Vescovo nel congratularsi per l’iniziativa ha ribadito come, oggi più che mai sono necessarie opere di carità per condividere tratti di strada difficili.
Il responsabile scientifico delle giornate Emanuele Scarlata ha evidenziato come questi eventi vanno incontro a quanto di più prezioso l’uomo porta con se sin dalla nascita: la vita e per questo vanno replicati in tutta la Regione.
Tantissime le persone che si sono sottoposte alle diverse visite. Nella mattinata erano già presenti all’appello più di 150. Altro segno di attenzione che fa riflettere sono state le visite domiciliari a chi era impossibilitato di giungere negli ambulatori allestiti in parrocchia.
Medici – angeli così come è giusto che sia, pronti a curare e a lenire le ferite perché ogni uomo ha diritto alla salute e alla felicità. Molta la gratitudine della gente giunta anche da paesi fuori Reggio.
A conclusione il pranzo offerto dalla parrocchia e la narrazione storica del luogo a cura del prof. Orlando Sorgonà e dell’Architetto Valeria Varà.
Per questo l’iniziativa si può considerare un vero e proprio balsamo per chi ha bisogno soprattutto in questo particolare momento, difficile anche per accedere in ospedale. Un modo per abbreviare le attese delle prenotazioni e per vivere concretamente la carità cristiana che non ha confini e mai tramonta.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato sulla Gazzetta del Sud