21 NOVEMBRE, FESTA PATRONALE A MONTEBELLO JONICO
Festa dell’Isodià, ossia Presentazione di Maria Bambina al Tempio, a Montebello Jonico patrona del Comune.
Un evento che invita la gente a soffermarsi sul senso dell’unità, dell’appartenenza e dell’essere cittadini con pari dignità in qualunque parte del Comune si risieda.
Alle 18 la Santa Messa presieduta da don Giovanni Zampaglione, parroco di Masella e amministratore di Montebello. A concelebrare don Giovanni Gattuso, già parroco di Montebello e don Lori Costarella figlio della stessa terra.
Un momento di fede e di festa in cui si è pregato per l’intera comunità che va dalla marina alla montagna. Don Zampaglione nel saluto iniziale ha sottolineato il senso di essere comunità e di volersi bene. Durante l’omelia don Gattuso, ha evidenziato l’importanza della condivisione e del superamento di ogni difficoltà al fine di vivere secondo il Vangelo.
Presente anche il sindaco Maria Foti, che ha rivolto un saluto ai presenti, assessori, consiglieri e rappresentanti delle Associazioni culturali. Romina Palamara per la “Pro-Loco”, Franca Evoli per “Arghiropoulos” e Mimmo Pellicanò per “I Fossatesi nel mondo”.
I parroci hanno sottolineato l’importanza della comunione tra fedeli e tra le diverse comunità che vivono all’interno dello stesso Comune.
Non c’è stata festa civile. Nel salone parrocchiale, l’Associazione Culturale “Nicolaos Arghiropoulos”, ha organizzato un momento di convivialità a base di prodotti tipici, musica, karaoke e tarantella. L’evento musicale è stato dedicato al caro Pasquale Federico, montebellese innamorato della sua terra, che recentemente è passato ad altra vita.
Nonostante gli sforzi, però, non si è riusciti a far vivere questa festa come quella dell’intero comune in termini di partecipazione. Ora come ogni anno, la festa patronale, rimane la festa di Montebello centro e di pochi rappresentanti delle altre comunità. Sarebbe bello invece vedere una massiccia presenza di tutto il popolo e perché no, di tutti i parroci delle altre frazioni così come è accaduto raramente negli anni passati.
Vincenzo Malacrinò
Pubblicato sulla Gazzetta del Sud