ACCORPAMENTO, I GENITORI PROTESTANO
20 settembre 2008
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Montebello Jonico – Caos nel centro storico. Genitori e cittadini corrono dal sindaco Loris Maria Nisi e non per protestare ma per chiedere l’appoggio dell’amministrazione al fine di evitare la soppressione di una classe.
Non sono per nulla d’accordo i genitori che definiscono la nuova legge lontana dalla gente e dalle loro possibilità. Tra l’altro sottolineano che così facendo siimpone agli abitanti di abbandonare i centri storici e le aree rurali.
Tutto in contrasto con quanto previsto dalla Comunità Europea che, al contrario ritiene punti di forza le aree agricole ed i patrimoni presenti.
Al sindaco Nisi i cittadini chiedono di stare dalla loro parte e di attivare tutte le procedure necessarie per impedire la soppressione della classe in questione.
Il portavoce del gruppo dei genitori parla chiaro: i nostri ragazzi saranno costretti a restare a casa e non per protesta ma per l’impossibilità di poterli accompagnare a scuola.
Questa è la minaccia di tutti i genitori. Sono decisi a non mandarli a scuola perché il plesso più vicino per quelli di Montebello disterebbe 5-6 Km e per quelli di Masella almeno 10. Se poi a questo si aggiunge che alcuni già provengono dalle frazioni, tutto si complica. Con il sindaco, presente l’assessore all’Istruzione Eliana Zaccuri, Nino Cilea, Giuseppe Cuzzucoli e Filippo Calabrò.
Nisi ha già invitato i presenti ad evitare le manifestazioni eclatanti e di attendere un colloquio con la dirigente dell’Istituto.
Già oggi alle dieci una delegazione ristretta di genitori si recherà assieme all’assessore Zaccuri presso la dirigente.
La tensione è alta. Infatti, al municipio non sono scesi solo i genitori dei ragazzi ma le nonne, i cugini e persino chi non ha nessun iscritto. “Ci hanno levato tutto da questo centro storico, affermano. Ormai non abbiamo più niente se non la scuola ed il comune”.
La tensione è alta. Infatti, al municipio non sono scesi solo i genitori dei ragazzi ma le nonne, i cugini e persino chi non ha nessun iscritto. “Ci hanno levato tutto da questo centro storico, affermano. Ormai non abbiamo più niente se non la scuola ed il comune”.
Il problema è molto sentito ed i cittadini sono pronti a fare guerra aperta. Minacciano manifestazioni e scioperi tali da far accendere i riflettori sul problema.
“Non è possibile che ai ragazzi non venga data la possibilità di formarsi o che la formazione deve distare dal luogo di residenza chilometri e chilometri” questo il motto dei cittadini di Montebello uguale a quello alzato da Agostino Casile del direttivo della sezione “A. Gramsci” di Bagaladi.
“L’odissea dei genitori dei bambini di Embrisi, afferma Casile, continua, dopo la chiusura della pluriclasse”. Casile aveva scritto al Prefetto ed accompagnato i genitori presso l’Ufficio Scolastico Provinciale al fine di chiarire le motivazioni della chiusura.
E’ impensabile, si legge nella nota, che i bambini debbano percorrere molti chilometri al giorno per recarsi a scuola considerata la viabilità critica della montagna e i pericoli cui si va incontro.
La speranza è che la situazione si ribalti.
La speranza è che la situazione si ribalti.
Vincenzo Malacrinò