UNA PROPOSTA PER IL RECUPERO DEI RUDERI DI S. ANASTASIO
2 ottobre 2009
Un Commento
Molti si chiedono cosa siano e cosa rappresentino per Montebello Jonico e per la grecania, i ruderi della Chiesetta di S. Anastasio che stanno a cuore ai montebellesi.
È presto detto: sono il documento che certifica la data di nascita più antica di Montebello Jonico risalente al IX secolo d. C. e dunque, in piena dominazione araba in Sicilia e Bizantina in Calabria e nel mezzogiorno d’Italia.
Orbene, tale fondamentale prova testimoniale dell’antica esistenza di Montebello, sta correndo però il serio rischio di scomparire per l’inclemenza degli agenti atmosferici e più ancora per l’incuria dell’uomo.
Solo un intervento conservativo urgente e qualificato potrebbe mettere al riparo della perdita irreversibile tale bene architettonico ed artistico dichiarato nel 1996, dal Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali come “Bene di interesse particolarmente importante”.
A modesto parere di chi scrive questa leggera riflessione, si dovrebbe intervenire nella realizzazione di un manufatto – contenitore, osservando le seguenti modalità:
1) costruire una Chiesetta di modesta metratura (metri 7,00 x 3,50) che inglobi i ruderi attuale e i due affreschi;
2) utilizzare pietra locale a vista, sia per economicità e sia in obbedienza al principio di nascondimento seguito dagli antichi monaci bizantini;
3) realizzare un tetto a capanna e un campaniletto a vela.
Per la realizzazione di questo manufatto stanno tifando, con un tifo da stadio, il dott. Vincenzo Malacrinò, prolificuo giornalista, che dalle colonne de “il Quotidiano della Calabria” ha sensibilizzato, con i suoi numerosi articoli, l’opinione pubblica e il dott. Antonino Zema che ha caldeggiato l’intervento della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali e naturalmente il sottoscritto che ha segnalato fin dal 1995 alle autorità competenti l’esistenza di questi importanti ruderi ed affreschi scoperti a suo tempo dal prof. Domenico Minuto.
Luigi Sclapari
ottobre 2nd, 2009 at 20:58
Me lo auguro davvero che venga fatto qualcosa per cercare di salvare e valorizzare questo piccolo patrimonio