L’ASSESSORE REGIONALE SILVIO GRECO ANCORA UNA VOLTA DICE “NO” AL CARBONE
23 febbraio 2010
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Montebello Jonico – “Non permetteremo che la Calabria venga ulteriormente violentata da spedizioni provenienti da lontano, tese solo ad imporre orientamenti distanti dal volere popolare, soprattutto quando queste toccano l’ambiente e la salute dell’uomo”.
Queste le parole forti dell’Assessore Regionale all’Ambiente Silvio Greco, il quale con determinazione e forza, ha ribadito che “il governo regionale ha detto “no” alla centrale a carbone di Montebello Jonico e lo continuerà a fare anche nel futuro”.
Queste le dichiarazioni di Greco in merito alla decisione definitiva della commissione VIA che si tiene a Roma proprio oggi.
Al di là degli orientamenti della Commissione, ha specificato Silvio Greco, la Regione non farà nessun passo indietro. “Noi ci siamo espressi con chiarezza pronunciandoci con documenti scritti.
Questi solitamente in democrazia, essendo leggi, devono e dico devono essere rispettate”.
Stranamente viviamo in un paese assurdo, prosegue Greco, un luogo in cui si fa tutto ed il contrario di tutto in barba alle leggi e alle regole che stanno alla base della convivenza civile.
L’assessore regionale non risparmia le bacchettate a nessuno, partendo dal Ministero e finendo allo stesso Comune di Montebello Jonico invitando il sindaco ad assumere una posizione chiara.
Per Greco “non si può andare avanti con la tecnica del dire e non dire perché bisogna uscire allo scoperto in questa delicata questione che riguarda tutti”.
Per Greco “non si può andare avanti con la tecnica del dire e non dire perché bisogna uscire allo scoperto in questa delicata questione che riguarda tutti”.
L’assessore assicura ai cittadini che il suo assessorato sta lavorando per confermare la posizione del “no” ribadendo che “non si tratta di un “no” è ideologico ma scientifico e supportato da dati che danno forza alla Regione per proseguire nella strada intrapresa”.
Fino a quando ci saremo noi, ha precisato Greco centrali a carbone non se ne faranno né a Saline né in nessun altro posto della Calabria.
“Specifico, afferma Silvio Greco, che le Regioni non voglio impianti impattanti e non gradiscono le centrali a carbone. Paradossalmente dall’alto li propinano come fossero un toccasana per i cittadini”. Questo modo di fare rappresenta una delle tante assurdità dell’Italia.
“Questi sono gli orientamenti dell’attuale governo, precisa Greco, inferocito, che non tengono conto di quelle che sono le autonomie e gli orientamenti mondiali”.
Il protocollo di Kyoto e tutti gli sforzi che gli Stati stanno compiendo per ridurre le quantità di anidride carbonica sembrano solo parole perché di fatto, poi, ognuno prende decisioni autonomamente ma “è giusto che gli italiani sappiamo e che i calabresi comprendano che mentre a Copenaghen si firmava per la riduzione degli inquinanti a Roma si lavorava verso la centrale a carbone”.
Il quel tavolo, sbotta Greco, l’Italia non era assente. “C’era e ha espresso orientamenti convincenti. Ma solo sulla carta. Di fatto, invece, si proseguiva verso quelle strutture che producono anidride carbonica”.
Silvio Greco non si risparmia nel suo articolato discorso, affondando i toni quando definisce questo modo di fare “una vera barzelletta”.
Barzelletta però su cui non bisogna ridere ma riflettere “perché i cittadini non possono essere raggirati così”. Ci vuole coerenza e coraggio nel fare in modo consecutivo al dire.
“Ed invece nei tavoli internazionali si dice in un modo e poi concretamente si fa in un altro”.
L’assessore regionale specifica che “non sarà certamente l’esito della commissione VIA a scoraggiare la Regione Calabria dal prendere iniziative volte a bloccare una volta per tutte questa vicenda”.
Greco ha ancora una volta precisato che il piano energetico della Calabria non prevede centrali, che la Calabria produce ed esporta energia e che su Saline, sul luogo in cui ci sono aree protette non è pensabile realizzare una centrale.
“Per Saline abbiamo altri progetti. Progetti ecologici e alternativi”.
Greco precisa di avere già interessato i suoi uffici perché chiedano gli atti al fine di impugnarli tutti ed uno per uno.
“La Regione ha detto “no” e noi come coalizione politica ci impegniamo a mantenerlo nel tempo. Farebbero bene anche gli altri ad essere chiari”.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”