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SFUGGE ALLA FRANA E SI SALVA

10 marzo 2010 Nessun Commento
Montebello Jonico – Tragedia sfiorata lungo la strada provinciale di Montebello Jonico dove intorno alle sette del mattino è caduta l’ennesima frana.
Stavolta ha un nome e un cognome l’automobilista che è riuscito a frenare giusto in tempo evitando di essere travolto dalla furia violenta della montagna.
Nino Cuzzucoli ha rischiato di lasciare la vita sotto quelle pietre mentre percorreva la provinciale che porta a Montebello in direzione mare-monte.
All’altezza della contrada “Moro”, dopo Masella e prima l’abitato di Montebello, stava per essere “inghiottito” da cumuli di sassi e massi che cadevano al suolo.
Tutto avveniva in una frazione di secondo. Cuzzucoli ha avuto riflessi pronti. Di fatto ha frenato bruscamente giungendo solo con la parte anteriore dell’automobile in prossimità dei massi.
Da qui la corsa immediata a marcia indietro perché la colata non era ancora finita.
Al suolo, afferma Cuzzucoli, si riversavano altri massi e poi uno ancora più grande.
La carreggiata di sinistra era tutta occupata mentre in quella di destra “lampeggiavano” sassi e massi in ogni direzione.
Nino Cuzzucoli ha ringraziato Dio per essere rimasto illeso in questa vicenda che poteva sfociare in una vera e propria tragedia affermando che “abbiamo sicuramente un Santo protettore perché altrimenti non si potrebbe spiegare il nostro rimanere illesi, se si considerano le innumerevoli frane e gli innumerevoli smottamenti che popolano la strada in diverse circostanze”.
Ieri era il giorno dedicato a S. Macario di Gerusalemme, così come riporta il calendario, ed è stato il giorno in cui a Montebello si è scansata la tragedia.
Una tragedia che avrebbe potuto portare risvolti estremamente negativi se si considera che Cuzzucoli ha avuto la possibilità di intravedere la frana mentre cadeva solo perché veniva da Masella, cosa che non sarebbe potuto capitare a chi scendeva da Fossato o da Montebello perché lo scenario veniva nascosto dalla curva.
Guarda caso il primo mezzo che giungeva dal lato monte alle sette erano proprio gli autobus di linea che portavano a bordo numerosissimi studenti e tanti pendolari.
Loro sono stati i primi a rimanere bloccati finchè, almeno una corsia non è stata liberata dagli stessi automobilisti.
Tanta paura e tanto spavento e anche questa volta la storia è andata a lieto fine.
Certamente se l’autobus fosse sceso 9 o 10 secondi prima si sarebbe trovato inglobato nel mezzo della traiettoria della frana e nel mirino del grosso macigno.
Sempre da Fossato a quell’ora viaggiavano diversi automobilisti i quali esterrefatti non sapevano più cosa dire.
“Finchè qui non succede qualcosa di serio tutti ignorano”. Questo uno dei tanti commenti.
Quando tutto fila liscio si va avanti affermando che non vi sono risorse per mettere in sicurezza le strade e per costruire percorsi alternativi ma solo il giorno dopo la tragedia tutti si mettono in movimento.
I massi hanno dato l’allarme più volte ed in modo risoluto ma nessuno li ascolta nonostante i giornali hanno scritto fiumi di parole. Ad oggi, nonostante l’emergenza, tutto è rimasto come prima.
Nel punto in cui è caduta la frana a Fossato allo stato si passa sfruttando solo una carreggiata.
Subito dopo Masella, nel punto in cui nel mese scorso una frana stava schiacciando alcuni passanti non è stato fatto nulla. Nel luogo in cui l’anno scorso lo scuolabus si è visto sbarrare la strada da grossi macigni non si sono applicate reti così come del resto in tutti i tratti pericolosi. Nonostante ciò tutto è come prima. Così mentre ancora cadono i massi molti affermano che rischiare la vita così è una vera vergogna.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “Il Quotidiano della Calabria”

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