I CITTADINI PREPARANO IL “NO CARBONE”
Montebello Jonico – Mentre si avvicina la data di giorno sei novembre, giorno in cui a Saline scenderanno in piazza i cittadini per dire “no” al carbone i comitati lavorano per organizzare la manifestazione.
Alle dieci di mattina dovremo essere in tanti, afferma uno degli organizzatori e per questo di sera e di giorno i diversi comitati e presidenti delle associazioni si incontrano per fare il punto sulla questione. A Pentidattilo, a Saline, a Montebello e in altri centri dell’area grecanica si preparano manifesti, spot e slogan, volantini e magliette.
Gli studenti di Melito sembrerebbe che parteciperanno in massa con tanto di maglietta con la scritta “no” al carbone. E mentre la politica locale fa sentire poco la sua voce i cittadini affermano di voler invitare il Ministro a visitare l’area degradata ma per far vedere alla stessa le emergenze architettoniche e ambientali, nonché l’area SIC prossima alla Liquichimica e luogo in cui dovrebbe sorgere la centrale.
Montebello non intende invitare solo il Ministro ma anche il presidente della regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, perché scenda in campo a tutela della Regione con la stessa determinazione con cui in precedenza aveva detto “no” al carbone.
Critiche da parte dei montebellesi ai politici che nei giorni scorsi avevano lanciato plauso alla realizzazione della centrale. In modo particolare all’onorevole Santo Versace il quale aveva affermato che la costruzione della centrale rappresenta “un grande progetto che potrebbe produrre energia per la Calabria e per l’Italia”. A Versace i cittadini ricordano che la Calabria esporta energia e quindi non ha bisogno.
Per le piazze, nei bar e nelle case non si fa altro che parlare di carbone. In diversi angoli campeggiano volantini con la scritta “No al Carbone” mentre su face book crescono i gruppi contro la centrale così come gli iscritti.
Via e.mail, il comitato organizzatore ha invitato a tutti volantini tendente ad informare sugli effetti del carbone.
La scorsa sera nella riunione di Pentidattilo, sono state studiate le strategie per portare avanti il coro del “no”.
Si tratta di gruppi che prescindono la colorazione politica e che si trovano uniti dal “no” al carbone. Tutti ritengono la storia della centrale, una vera e propria ingerenza dello Stato che non può decidere per la periferia. Certo è un po’ anacronistico sentire parlare di decisioni centrali in un momento in cui ci si spinge verso il federalismo. O meglio si parla di federalismo solo a convenienza. Bossi al nord si sarebbe levato contro Roma. Dalla Calabria, i cittadini aspettano che qualcuno alzi la voce.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”