Curatola sul “no” alla centrale
Federico Curatola, sindaco di Bagaladi, ieri ha rappresentato i sindaci dell’Area Gracanica che si sono palesemente espressi per il “no” senza “ma” e senza “se”.
A lui abbiamo posto alcune domande sulla manifestazione di ieri:
Cosa le rimane della giornata di oggi?
Rimane la soddisfazione di aver fatto ritrovare alla causa la piazza. L’ampia partecipazione popolare ed associazionistica, mi dicono che ci sono i presupposti per andare avanti. Se si considera che in mattinata già si erano raccolte più di settecento adesioni allora significa che siamo veramente un gruppo forte e compatto.
Perché c’era molta gente?
Perché è finito il tempo in cui si potevano imporre le cose. È finito il tempo in cui la gente accettava e subiva. La volontà di imporre c’è ma c’è la forza di ribellarsi a questo stato di cose. Per questo oggi in piazza c’erano persone vere, associazioni, professionisti, politici. Questo conferma la volontà del territorio di rifiutare il carbone e rilancia però il nodo cruciale della definitiva riconversione dell’area di Saline per innescare una fase di sviluppo ecocompatibile basato sulle potenzialità del territorio”.
Abbiamo visto tanti politici partecipare stamattina e tutti in maniera trasversale si sono dichiarati contrari al carbone, cosa ne pensa?
“Penso che bisogna essere consequenziali con quello che pubblicamente si afferma. Questo i politici devono farlo producendo atti deliberativi che chiudano la porta al carbone a Saline e si impegnino da subito per mettere in cantiere iniziative alternative e fattibili. Io ho detto che chi oggi non era qui con noi a manifestare, domani non può permettersi di dire che è contrario al carbone”.
In definitiva quali sono i prossimi passi e cosa i Sindaci intendono fare?
“Va detto che il fronte dei Sindaci non è compatto, o meglio, l’atteggiamento attendista di alcuni colleghi ha fatto emergere una posizione possibilista nei confronti della centrale a carbone. Io spero che ci si ravveda, in nome della salute dei cittadini e nel vero interesse collettivo. Senza dubbio vanno ricercate strade alternative precorribili per costruire occupazione e sviluppo.
E il coordinamento di oggi?
“Si rivedrà a breve, già ai prossimi appuntamenti istituzionali del 12 e del 15, rispettivamente alla Provincia ed alla Regione che si pronunceranno in merito alla Centrale. Comunque quello da cui non possiamo prescindere è la partecipazione attiva della cittadinanza. Oggi, in questo senso molto si è mosso”.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”