LE FESTE PATRONALI VANNO RIVISTE
Melito Porto Salvo- si è tenuta ieri, nel salone parrocchiale dell’Immacolata, un’ importante riunione alla quale hanno partecipato tutti i preti della zona pastorale di Melito Porto Salvo ed i laici impegnati nelle parrocchie per discutere un documento del vescovo che traccia le linee guide sullo svolgimento e sul modo cristiano di considerare feste e processioni.
Presenti anche il vicario dell’arcivescovo mons. Latella e don Antonello Foderaro cancelliere curiale.
Il motivo della loro presenza è dovuto alla necessità di spiegare ai fedeli che bisogna necessariamente cambiare modo e sistema di intendere le feste patronali, le processioni e le serate dei festeggiamenti civili.
Questo perché, spiega mons. Latella, “la vera festa è Gesù Cristo” quindi non più nastri per le strade per la raccolta di offerte, non più processioni lunghe tre o quattro ore, perché dispersive ed incapaci di dare ai fedeli la capacità di essere e di sentirsi in vera comunione.
Le processioni, pertanto, devono avere una breve durata per dare a tutti la possibilità di partecipare.
I festeggiamenti civili, tra l’altro, non dovranno essere uno sperpero di danaro, con cantanti di grande fama, ma momenti ricreativi dove la semplicità deve essere l’elemento caratterizzante di ogni azione.
Ed infine “spariranno” le famose commissioni, in quanto da questo momento in poi le feste saranno gestite dal consiglio parrocchiale pastorale ossia da persone che vivono la vita cristiana e che sono in piena comunione con il parroco e con tutta la chiesa.
Un messaggio molto forte quindi, quello del vescovo mons. Mondello, scaturito dal desiderio di infondere ai fedeli una giusta visione del senso della festa ed in modo particolare di quella patronale.
Tra l’altro la percezione del desiderio di cambiamento fra i presbiteri ed i laici è stata la molla che ha incoraggiato l’arcivescovo ad agire in tal senso.
Tutti infatti sono stati concordi nella nuova linea perché consapevoli che si è veramente bisognosi di vivere la vita cristiana in modo vero ed molto autentico.
Quindi da oggi, se vogliono ascoltare voci di cantanti di grande fama dobbiamo recarci in concerto in quanto per le piazze, nelle feste organizzate dalla parrocchia “le voci costose” dobbiamo abituarci a non ascoltarle più.
Comunque a conclusione, mons. Latella, afferma che ciò non esclude la possibilità che le singole associazioni, le pro- loco ed altri possano organizzare autonomamente delle serate portando sui palchi nomi di grande prestigio.
VINCENZO MALACRINO’