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O.G.R. AVVISANO LA CHIUSURA, IL CONSIGLIO COMUNALE DISAPPROVA

18 agosto 2000 Nessun Commento
Ieri consiglio comunale aperto a Saline per discutere le sorti dell’ogr

Montebello Jonico- purtroppo, ancora una volta, l’accento si pone su auan tematica assai scottante quale appunto la sorte dell’ogr (officine, grandi riparazioni) ubicate in Saline di Montebello Jonico.
Un tasto veramente dolente in quanto ha in sé tutto un retroscena triste fatto di continue minacce di chiusura e di piani di lavoro che mai sono partiti a “pieno campo”. Una realtà veramente unica quelle delle ogr, un’opportunità di sviluppo e di progresso che rischia giorno dopo giorno di morire in una terra molto provata nel campo dell’occupazione.
Così se a livello dello stato centrale più volte si ribadisce il problema occupazionale a Saline si congela ogni possibilità non solo di nuove opportunità di lavoro ma anche di mantenere in vita quelle esistenti.
Sembra che in questo ultimo periodo la parola d’ordine sia “chiudere” per risparmiare, per operare tagli. Ed il taglio viene fatto in una terra veramente bruciata, dove il problema della ex liquilchimica, del porto e dell’ogr si sovrappongono in maniera tale da non lasciare respiro né ai politici né ai giovani i quali sono costretti ad emigrare a malincuore come nel passato verso il nord. Così ieri a Saline Joniche viene svolto un consiglio comunale aperto per esprimere pubblicamente un no chiaro alla chiusura dell’ogr.
Presenti al consiglio oltre al sindaco Nisi e ai vari consiglieri comunali anche autorità regionali, provinciali e rappresentanze sindacali; nello specifico i consiglieri provinciali Pasquale Tripodi, Michelangelo Tripodi e Nocera; l’assessore provinciale alla viabilità Gullì, il consigliere Romeo la CGL; CISL ed UIL.
Tutti veramente uniti assieme alla cittadinanza ed ai lavoratori per cercare di risolvere il problema. Un problema assai “grosso” che ha bisogno di elevato sostegno per essere risolto anche se paradossalmente l’importanza della struttura dovrebbe già essere di per sé l’elemento base per una “apertura” e non per una drammatica chiusura. Ma ad avviso delle FF.SS. le cose vanno viste un po’ diversamente e pertanto la chiusura va fatta con data gennaio 2001.
E più di un cittadino sconcertato si chiede se sia giusto sradicare radici come quelle presenti in questo settore che potrebbero definirsi uniche per non “mettere a dimora” nulla o meglio semi di selvaggia emigrazione.
“sembra che lo sviluppo ed il progresso stia andando avanti, afferma uno dei presenti al consiglio, ma se nel duemila bisogna fare le valigie per partire allora veramente vuol dire che si sta tornando indietro nel tempo e che non si può vivere nella propria terra felici ma in altra scontenti”.
Può lo stato permettere la continuazione di questa agonia del sud culminante con una certa necrosi? Questa è la domanda che si pongono tutti ed alla quale vorrebbero trovare lieta risposta.
Intanto il consiglio comunale ha prodotto un documento da sottoporre agli organi competenti nel quale viene espressa ufficialmente la disapprovazione per la chiusura dell’ogr.
Per domani mattina è prevista una importante manifestazione davanti alla sede della confindustria a Reggio Calabria.
La speranza è che lo stato nelle sue varie espressioni possa considerare veramente il problema nella sua reale dimensione e promuovere una svolta decisiva affinchè anche nel sud ci possa essere la speranza di “qualche posto di lavoro” e non la certezza di dover solo preparare la valigia per partire.
Vincenzo Malacrinò

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