ROGHUDI RIMANE SENZA SINDACO
18 settembre 2000
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Roghudi- ancora una volta nella storia politica di questo travagliato paese si ripercorrono i “vecchi” tempi quelli della vacanza di un sindaco e quelli della presenza del commissario al suo posto.
La storia di Roghudi è abbastanza complessa nella sua interezza non solo per i motivi che hanno portato allo scioglimento dell’ultima amministrazione ma anche per tutto un’insieme legato all’elevato tasso degli anziani ed alla storia che ha condotto questo popolo in una terra “straniera”.
Un vero e proprio essere ospiti proprio in tutti i sensi quello di Roghudi il quale non è stato capace di presentare le liste per le prossime consultazioni elettorali.
Allo stato attuale si trova gestito da un commissario prefettizio anche se tale gestione risale a tre anni fa momento in cui l’amministrazione di Roghudi veniva sciolta con decreto del Presidente della repubblica per infiltrazione mafiosa.
Da allora si sono insediati tre commissari prefettizi, come la legge prevede e successivamente in ottemperanza alle normative vigenti allo scadere dei 18 mesi di “governo prefettizio” è stata concessa una proroga a 24 mesi.
Scaduti questi due anni, alla prima tornata elettorale utile Roghudi doveva presentare le liste con i candidati ma in quella sede fu solo e semplicemente silenzio nel senso che nessuno presentò nomi e quindi liste.
Così decade la commissione prefettizia e viene nominato un unico commissario, lo stesso che tutt’oggi si trova insediato.
Adesso la prossima tornata elettorale sarebbe stata sicuramente propizia per eleggere il nuovo consiglio ma i cittadini di Roghudi ancora una volta non presentano liste e così il 18 Marzo scorso fino a mezzogiorno, termine ultimo per la presentazione delle liste, non si presenta nessuno in prefettura.
E così Roghudi rimarrà, ancora una volta, commissariato.
Comunque questo evento non dovrebbe essere concepito come una stranezza o rarità in quanto stando a quanto afferma il commissario attuale del comune di Roghudi, questi episodi si sono verificati con una certa cadenza nella nostra provincia come per esempio a Roccaforte ed a Ciminà.
La storia di Roghudi è abbastanza complessa nella sua interezza non solo per i motivi che hanno portato allo scioglimento dell’ultima amministrazione ma anche per tutto un’insieme legato all’elevato tasso degli anziani ed alla storia che ha condotto questo popolo in una terra “straniera”.
Un vero e proprio essere ospiti proprio in tutti i sensi quello di Roghudi il quale non è stato capace di presentare le liste per le prossime consultazioni elettorali.
Allo stato attuale si trova gestito da un commissario prefettizio anche se tale gestione risale a tre anni fa momento in cui l’amministrazione di Roghudi veniva sciolta con decreto del Presidente della repubblica per infiltrazione mafiosa.
Da allora si sono insediati tre commissari prefettizi, come la legge prevede e successivamente in ottemperanza alle normative vigenti allo scadere dei 18 mesi di “governo prefettizio” è stata concessa una proroga a 24 mesi.
Scaduti questi due anni, alla prima tornata elettorale utile Roghudi doveva presentare le liste con i candidati ma in quella sede fu solo e semplicemente silenzio nel senso che nessuno presentò nomi e quindi liste.
Così decade la commissione prefettizia e viene nominato un unico commissario, lo stesso che tutt’oggi si trova insediato.
Adesso la prossima tornata elettorale sarebbe stata sicuramente propizia per eleggere il nuovo consiglio ma i cittadini di Roghudi ancora una volta non presentano liste e così il 18 Marzo scorso fino a mezzogiorno, termine ultimo per la presentazione delle liste, non si presenta nessuno in prefettura.
E così Roghudi rimarrà, ancora una volta, commissariato.
Comunque questo evento non dovrebbe essere concepito come una stranezza o rarità in quanto stando a quanto afferma il commissario attuale del comune di Roghudi, questi episodi si sono verificati con una certa cadenza nella nostra provincia come per esempio a Roccaforte ed a Ciminà.
Vincenzo Malacrinò