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ISOLAMENTO NELLA BORGATA SANT’ELENA

19 ottobre 2002 Nessun Commento
Appena arriva l’inverno saremo tutti isolati
Paure da parte di tutti gli abitanti di S. Elena
Montebello Jonico – ieri, giornata molto calda a S. Elena, contrada di Montebello Jonico, i suoi abitanti si sono riuniti per comprendere e “muoversi sul serio” su un problema che orami lo “trascinano” scomodamente da anni: la strada che collega il centro di Montebello con la loro residenza. S. Elena, angolo confinante con Melito Porto Salvo, ricco di bellezze naturali e paesaggistiche da sempre pensata come probabile zona d’espansione del centro di Montebello ed al contempo mai divenuta solo per la mancanza di una strada vera e propria, oggi è animata dai suoi abitanti che decisissimi chiedono il rispettato dei loro diritti e soprattutto la costruzione di una strada che possa garantire un “normale” transito.
Risale a più di venti anni quel famoso ed ormai solo ricordato progetto del “ponte” che doveva collegare Montebello a S. Elena, di questo ormai sono rimaste solo le tracce, poi nei vari anni sono state “solo promesse”… così affermano decisi e scontenti gli abitanti di S. Elena. Adesso sono circa tre anni che il vecchio ponte è chiuso al transito perché pericolante, interdetto alla circolazione ma noi, affermano i molti presenti alla riunione cosa dobbiamo fare? Siamo costretti a passare dalla fiumara, dove tra qualche mese con l’arrivo delle piogge il letto sarà invaso e come al solito resteremo isolati e chissà per quanto tempo. Caso contrario bisognerà animarsi come sempre di buona volontà e con pale e picconi, piccoli e grandi fare opera di volontariato per cercare di sistemare il lungo tratto di fiumara. L’amministrazione comunale è stata avvisata afferma Franca Zema però tutto tace. La stessa alzando il tono afferma: “l’altro giorno mentre accompagnavo i bambini al paese, nell’intento di scansare una buca sono andata a finire contro un muro, ho rovinato l’autovettura e ho rischiato la mia vita e quella dei bambini. Ho avvisato il sindaco e lui ha semplicemente affermato che era dispiaciuto dell’accaduto e che dopo qualche giorno avrebbe mandato qualcuno per dare una sistemata. Sono trascorsi giorni e giorni, ancora non si è visto nessuno”. Ma gli scontenti sono tutti, ogni cittadino ha qualcosa da dire, sono stanchi di aspettare ed hanno paura per la loro vita in quanto in questa borgata vivono ammalati gravi come per esempio la signora Giuseppa Crea affetta da gravissime patologie, costretta alla sedia a rotelle ed amputata da ambedue le gambe, la stessa amareggiata afferma “vivo nel terrore, qui l’ambulanza non può arrivare a causa di questa dissestata strada, il ponte è chiuso e proprio l’altra sera sono stata io a raggiungere l’ambulanza e non lei a venire sul posto”. Ma non è l’unica anziana ve ne sono altri. Alati Leonardo, è stato uno dei primi a sfogarsi e a manifestare le sue amarezze nei confronti di questo abbandono ed una giovane coppia di fidanzati, Jolanda Mafrici e Russo Antonino che stanno costruendo proprio in questa zona la casa per la loro futura abitazione si interrogavano sulla giustizia, sui diritti e sullo scontrarsi con queste realtà. “Siamo trattati come gente dei paesi in via di sviluppo” hanno affermato, è impensabile che nel 2000 una giovane coppia deve scappare da Montebello solo perché nessuno si interessa per rendere “normale” la strada, elemento che sta alla base di ogni forma di sviluppo e di crescita umana e sociale. Ed ancora la rabbia della signora Colonsi è intrattenibile, è avvilita per le tante attese e sottolinea che non ce la fa più a scendere e risalire dall’autovettura ogni volta che giunge giù nel letto del fiume. E si, perché sembra proprio che il dissesto “stradale”, ovviamente si parla sempre del tratto di fiumara reso strada, non permette alle autovetture di percorrerlo con più di un certo peso, altrimenti, “partono” i fondi, le coppe dell’olio ed i cambi. Quindi massimo due sulla macchina, il terzo è costretto a scendere e farsi qualche tratto di strada in mezzo alla fiumara. Ultimo interrogativo è il seguente: è giusto lottare per le cose palesi? Tutti conoscono il disagio, nessuno fa niente!

Vincenzo Malacrinò

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