GLI ABITANTI DELLA BORGATA S. ELENA VOGLIONO IL PONTE
Montebello Jonico – “Non sappiamo più che fare e a chi rivolgerci, non vogliamo continuare a sentirci gli ultimi del mondo”. Così si conclude la dura lettera datata cinque gennaio ed inviata alla procura della repubblica, al prefetto, alla regione Calabria, alla provincia di Reggio Calabria, al comune di Montebello Jonico, ai carabinieri di Saline Joniche, al commissariato di Polizia di Condofuri, a striscia la notizia e a varie testate giornalistiche.
Il comitato dei cittadini della contrada Sant’Elena non sa più a chi rivolgersi e se ieri ha protestato davanti al primo cittadino già prima aveva redatto una denunzia scritta perché ormai stanchi di attendere nel buio.
Una lettera semplice e stringata seguita da numerose firme con dentro tanta amarezza e rabbia. Questa la sintesi di un documento che contiene dentro tanti interrogativi e numerose perplessità circa il trascorrere del tempo e l’assenza di vere soluzioni in merito.
“Il comitato dei cittadini, malgrado gli impegni presi dall’amministrazione comunale, puntualmente disattesi con l’aggravante dell’assenza di qualsiasi informazione, malgrado le iniziative pubblicizzate ma non concretizzate da parte della provincia di Reggio Calabria e dell’amministrazione regionale di Catanzaro, malgrado l’interessamento di S. E. il predetto denunzia il perdurare del completo isolamento della contrada per la mancanza di uno stabile collegamento viario”.
Così esordiscono i cittadini per poi puntualizzare che il raggiungimento della borgata è possibile solo mediante l’attraversamento del torrente S. Elia “spesso impraticabile e pericoloso a seguito dell’ingrossamento”.
Evidenziano i danni materiali alle autovetture ed i disagi che di giorno in giorno si sommano alle persone tali da rendere la vita complessa e disagiata.
“Si evidenzia che non si ha notizia delle fasi progettuali relative alla realizzazione del percorso provvisorio sul greto del torrente mediante posizionamento di tubi in cemento di rilevante diametro”.
Su quest’ultimo punto comunque lunedì scorso durante lo sciopero, quando i cittadini a voce, data l’assenza di notizie, hanno chiesto lumi circa la realizzazione dell’opera, il sindaco Loris Nisi ha evidenziato la problematica “costi”.
L’opera costerebbe circa 164 mila euro. Somma che andrebbe a depauperare quella di circa 400 mila euro messa a disposizione dal comune per la realizzazione dell’asse viario definitivo da realizzarsi con il contributo di provincia e regione.
Ma i cittadini non vogliono più attendere e chiedono la costruzione del “ponte dei mille sospiri”.
Se da un lato si fanno calcoli dall’altro c’è chi afferma di voler vivere così come tanti altri senza paure ed incubi di restare isolati dall’altro capo del mondo.
Così i cittadini continuano la loro lotta nella speranza che prima o poi qualcuno dia risposte non in tempi rapidissimi ma rapidi senza attendere ancora anni così come è accaduto dal 1995 ad oggi.
Vincenzo Malacrinò