LE STIME ALLERGICHE
C’è chi nel campo di allergia già fa stime lungimiranti.
Entro il 2015, infatti, circa la metà della popolazione del Vecchio Continente potrebbe soffrire di un qualche tipo di allergia o essere colpita da asma.
Per contrastare questa vera e propria epidemia, si è formato un consorzio internazionale di 25 tra università e centri di ricerca, chiamato Global Allergy and Asthma European Network, coordinato da Paul van Cauwenberge, un professore dell’Università di Gand in Belgio.
Partecipano anche l’Università di Genova e il Consiglio nazionale delle ricerche di Roma e di Palermo. Il progetto prevede l’investimento in cinque anni di 14 milioni e 300 mila euro da parte dell’Unione Europea, mentre il consorzio ne investirà altrettanti.
Tutti questi finanziamenti hanno un solo obiettivo: scoprire qualche cosa di più sull’incidenza delle allergie, sui motivi che le scatenano e sui mezzi per combatterle. L’importanza della ricerca si comprende meglio se si guarda da vicino l’aspetto sanitario e quello economico.
Asma e allergie comportano la perdita di circa 9 miliardi di giornate lavorative l’anno in tutta l’Unione.
In America, per esempio, 14 miliardi di dollari vengono spesi annualmente per l’asma, 2 miliardi e 700 milioni per le riniti e 364 milioni di dollari per l’eczema.
In Italia, ad esempio, l’8,9 per cento degli adolescenti di età compresa tra i 13 e i 14 anni ha problemi respiratori, il 3 per cento in Romania e il 2,6 in Albania.
In Inghilterra la percentuale sale fino ad arrivare al 32,2 per cento mentre la cosa diventa ancora più grave in Nuova Zelanda e Australia, dove le percentuali sono ancora più alte.
Il progetto comunque va oltre al fine di studiare anche le allergie di tipo alimentari al fine di comprendere quali cambiamenti bisogna apportare nella dieta per prevenire lo “sviluppo allergico”.
Ma viene dato anche spazio al grosso tema dell’inquinamento che sembra stia dando in questo ultimo periodo problemi in tal senso dal momento che chi abita a 50 metri da una strada trafficata ha i una possibilità più alta di sviluppare una rinite o l’asma.
Questi i dati agli studiosi il compito di ricercare al più presto su una problematica così importante che coinvolge piccoli e grandi senza distinzione di età.
Vincenzo Malacrinò