INCONTRO GIOVANI A S. VENERA
22 novembre 2007
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S. Venera – Si è tenuto a S. Venera un importante incontro dal titolo “E noi abbiamo creduto all’amore”. L’iniziativa promossa da don Giovanni Zampaglione si colloca all’interno di un vasto percorso formativo rivolto ai giovani della parrocchia al fine di trasmettere agli stessi i contenuti forti della fede e le responsabilità dell’essere cristiano.
Relatore dell’incontro è stato il dott. Vincenzo Malacrinò, esperto in comunicazione, il quale ha evidenziato ed esplicitato i tre pilastri del titolo dell’incontro “noi – creduto – amore” e al contempo ha analizzato la parola “amore” facendo sì che proprio dai giovani emergesse la consapevolezza del significato profondo di un termine che, spesso, viene male utilizzato.
A S. Venera, quindi, i giovani si sono fermati per riflettere e meditare sui contenuti della relazione ma anche sul futuro della propria esistenza così come in piena maturità si riesce a fare.
Don Giovanni Zampaglione al folto gruppo di giovani che in modo entusiastico hanno partecipato all’incontro ha sottolineato l’importanza della crescita umana e spirituale perché solo in questo modo si può cambiare il mondo e solo in questo modo si può essere protagonisti e non spettatori nello scenario della vita che ha bisogno oggi più che mai di veri testimoni.
Parole forti, quelle di don Giovanni, giovane parroco che serve con grande amore la comunità aspromontana, bene accolte dai suoi giovani, i quali, col il sorriso e con la condivisione dei contenuti si sono mostrati fortemente motivati all’iniziativa ed ai percorsi futuri che li vedranno ogni quindici giorni riuniti per pensare, riflettere e meditare.
Un clima, dunque, singolare, quello che si respira in quella parrocchia dove ragazzi e ragazze si ritrovano attorno al proprio parroco per cercare dentro sé stessi le risposte che già vivono tra i battiti del proprio cuore. “Si tratta solo di saper scavare, di saper cercare nel deserto e nel fiume che è presente dentro il nostro animo” queste le parole di don Giovanni il quale esorta i giovani a saper essere persone capaci di scavare sotto la sabbia perché là corre e scorre l’acqua e là si può scoprire l’essenza del proprio spirito e la vocazione della propria vita.
il tutto in sintonia con il tema dell’incontro che ha “scavato” dentro il significato delle parole attraverso un percorso logico al fine di concludere con la persuasione che la soggettività non fa crescere se vissuta con egoismo. Da qui l’importanza del “noi”. Il credere rappresenta la molla del vivere e la certezza dei contenuti della fede mentre l’amore colma ogni azione umana con la profondità di chi ha scoperto il sentimento e la felicità del vivere.
Da qui la consapevolezza che Dio è amore e che Lui si manifesta ed è presente in ogni uomo. “Pertanto chi dice di non conoscere Cristo dovrebbe anche affermare di non conoscere sé stesso né l’amore che vive in sé e negli altri” queste le parole di Malacrinò durante l’incontro poiché, ha proseguito, “dentro ciascuno vive l’amore e, attraverso il battesimo, Cristo, che deve necessariamente essere annunciato al mondo bisognoso e necessitante della Sua presenza. Purtroppo questo amore e questo volto spesso vengono nascosti, soffocati e messi da parte poiché i falsi valori di questo tempo anestetizzano ogni cosa e persino l’amore. Ma il cristiano è il vero testimone ed è chi riesce a seminare ovunque le positività e le certezze che vivono dentro la propria vita”.
Ai giovani è stato rivolto l’augurio di essere veri testimoni e soprattutto persone che non hanno paura di annunciare al mondo l’amore.
Relatore dell’incontro è stato il dott. Vincenzo Malacrinò, esperto in comunicazione, il quale ha evidenziato ed esplicitato i tre pilastri del titolo dell’incontro “noi – creduto – amore” e al contempo ha analizzato la parola “amore” facendo sì che proprio dai giovani emergesse la consapevolezza del significato profondo di un termine che, spesso, viene male utilizzato.
A S. Venera, quindi, i giovani si sono fermati per riflettere e meditare sui contenuti della relazione ma anche sul futuro della propria esistenza così come in piena maturità si riesce a fare.
Don Giovanni Zampaglione al folto gruppo di giovani che in modo entusiastico hanno partecipato all’incontro ha sottolineato l’importanza della crescita umana e spirituale perché solo in questo modo si può cambiare il mondo e solo in questo modo si può essere protagonisti e non spettatori nello scenario della vita che ha bisogno oggi più che mai di veri testimoni.
Parole forti, quelle di don Giovanni, giovane parroco che serve con grande amore la comunità aspromontana, bene accolte dai suoi giovani, i quali, col il sorriso e con la condivisione dei contenuti si sono mostrati fortemente motivati all’iniziativa ed ai percorsi futuri che li vedranno ogni quindici giorni riuniti per pensare, riflettere e meditare.
Un clima, dunque, singolare, quello che si respira in quella parrocchia dove ragazzi e ragazze si ritrovano attorno al proprio parroco per cercare dentro sé stessi le risposte che già vivono tra i battiti del proprio cuore. “Si tratta solo di saper scavare, di saper cercare nel deserto e nel fiume che è presente dentro il nostro animo” queste le parole di don Giovanni il quale esorta i giovani a saper essere persone capaci di scavare sotto la sabbia perché là corre e scorre l’acqua e là si può scoprire l’essenza del proprio spirito e la vocazione della propria vita.
il tutto in sintonia con il tema dell’incontro che ha “scavato” dentro il significato delle parole attraverso un percorso logico al fine di concludere con la persuasione che la soggettività non fa crescere se vissuta con egoismo. Da qui l’importanza del “noi”. Il credere rappresenta la molla del vivere e la certezza dei contenuti della fede mentre l’amore colma ogni azione umana con la profondità di chi ha scoperto il sentimento e la felicità del vivere.
Da qui la consapevolezza che Dio è amore e che Lui si manifesta ed è presente in ogni uomo. “Pertanto chi dice di non conoscere Cristo dovrebbe anche affermare di non conoscere sé stesso né l’amore che vive in sé e negli altri” queste le parole di Malacrinò durante l’incontro poiché, ha proseguito, “dentro ciascuno vive l’amore e, attraverso il battesimo, Cristo, che deve necessariamente essere annunciato al mondo bisognoso e necessitante della Sua presenza. Purtroppo questo amore e questo volto spesso vengono nascosti, soffocati e messi da parte poiché i falsi valori di questo tempo anestetizzano ogni cosa e persino l’amore. Ma il cristiano è il vero testimone ed è chi riesce a seminare ovunque le positività e le certezze che vivono dentro la propria vita”.
Ai giovani è stato rivolto l’augurio di essere veri testimoni e soprattutto persone che non hanno paura di annunciare al mondo l’amore.