A S. VENERE LA S.MESSA PER I DIECI ANNI DI ORDINAZIONE DI DON GIOVANNI ZAMPAGLIONE
29 giugno 2008
Nessun Commento
S. Venere – Giornata di festa e di riflessione a S. Venere, nella diocesi di Reggio Calabria – Bova dove si è celebrata una S. Messa per ricordare il decimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale di don Giovanni Zampaglione.
Nella Chiesa sita ai piedi della montagna, dove dall’altro si può scorgere Reggio, lo stretto e la Sicilia, Mons. Vittorio Mondello, ha richiamato tutti al senso del ringraziamento e al senso della vocazione e del dono.
Non deve essere solo don Giovanni a ringraziare Dio, ha affermato il Vescovo, per il dono del sacerdozio ma tutta la comunità e la Chiesa nella sua interezza perché il sacerdote è un dono che Dio fa a ciascuno di noi.
Le parole forti di Mons. Vittorio Mondello, durante l’omelia, hanno fatto riflettere l’assemblea ed ancor più, quando ha affermato che oggi si vive, certamente, una carenza di sacerdoti ma non di vocazioni perché Dio chiama ogni giorno l’uomo al suo seguito anche se, spesso, la Sua voce non viene ascoltata e quindi ci si perde nelle tante strade del mondo là dive a volte si smarrisce anche il
senso della vita.
Il Vescovo, è ritornato più volte su quest’argomento al fine di evidenziare come e quanto bisogna lavorare sui giovani presentando e facendo vedere loro, realmente, il volto di Cristo perché tutti lo cercano.
E don Giovanni, nei suoi anni di sacerdozio e in quelli che lo hanno preceduto ha certamente presentato con la sua vita il cuore di Cristo. Un cuore che si emoziona, che si commuove, che parla e che sta dalla parte dei più deboli. Un cuore che abbraccia tutti, piccoli e grandi, anziani e giovani. Un cuore che vive nel silenzio l’attesa del domani e la concretizzazione del progetto divino.
Alla celebrazione Eucaristica hanno partecipato tantissimi fedeli provenienti non solo dalla parrocchia di S. Venere ma anche da Reggio, Palizzi, Brancaleone, Valanidi, Montebello, Masella etc…
Una messa partecipata, quella che si è tenuta in S. Venere, con parrocchie che si fondevano, dunque, per presenza e partecipazione e persino nel canto dove il violino si intrecciava con la chitarra e la tastiera con gli altri strumenti.
Ragazzi provenienti da diverse realtà parrocchiali, tutti vicini ed insieme per dire grazie al Signore per il dono del sacerdozio e per aver concesso loro la grazia di vivere il decimo anniversario assieme a don Giovanni.
Al termine della S. Messa don Giovanni, emozionato, ha voluto ringraziare tutti ed uno per uno. Nel giorno in cui ricorda il suo primo giorno di sacerdote, il giovane prete, ringrazia il Vescovo, i sacerdoti, tutti i presenti e poi il padre, la madre che dal cielo segue in suo cammino, la famiglia e tutti i presenti e non.
Per tutti don Giovanni ha una parola da rivolere ma in modo particolare si sofferma ai giovani ai quali ricorda che Dio è il Padre che con le braccia aperte aspetta di abbracciare ogni suo figlio.
Per la circostanza la comunità di S. Venere ha voluto festeggiare il giovane prete nell’area del casello, dove insieme si è trascorso un pomeriggio diverso.
“L’essenza dell’uomo ha affermato don Giovanni, sta nella capacità di vivere secondo la propria vocazione; fermo restando che, questa è un dono da vivere prima di tutto nella donazione agli altri e poi nella donazione a sé stessi”.
Don Giovanni Zampaglione, conosciuto per la sua non comune capacità di essere semplice ed amico dei giovani, preferisce essere il Giovanni di sempre, quello che è cresciuto nella parrocchia di Masella, al seminario di Reggio e poi inviato alle comunità che serve con grande amore.
Il suo carisma lo porta ad essere tra i più piccoli e tra chi ha bisogno. Là tra la sua gente, si confonde tra i giovani. Loro lo abbracciano, lo stimano, gli danno ed hanno fiducia.
Così si conclude la giornata in S. Venere. Il domani già attende il giovane sacerdote nei mille impegni della sua missione. Da lui la gente si aspetta molto.
Nella Chiesa sita ai piedi della montagna, dove dall’altro si può scorgere Reggio, lo stretto e la Sicilia, Mons. Vittorio Mondello, ha richiamato tutti al senso del ringraziamento e al senso della vocazione e del dono.
Non deve essere solo don Giovanni a ringraziare Dio, ha affermato il Vescovo, per il dono del sacerdozio ma tutta la comunità e la Chiesa nella sua interezza perché il sacerdote è un dono che Dio fa a ciascuno di noi.
Le parole forti di Mons. Vittorio Mondello, durante l’omelia, hanno fatto riflettere l’assemblea ed ancor più, quando ha affermato che oggi si vive, certamente, una carenza di sacerdoti ma non di vocazioni perché Dio chiama ogni giorno l’uomo al suo seguito anche se, spesso, la Sua voce non viene ascoltata e quindi ci si perde nelle tante strade del mondo là dive a volte si smarrisce anche il
senso della vita.
Il Vescovo, è ritornato più volte su quest’argomento al fine di evidenziare come e quanto bisogna lavorare sui giovani presentando e facendo vedere loro, realmente, il volto di Cristo perché tutti lo cercano.
E don Giovanni, nei suoi anni di sacerdozio e in quelli che lo hanno preceduto ha certamente presentato con la sua vita il cuore di Cristo. Un cuore che si emoziona, che si commuove, che parla e che sta dalla parte dei più deboli. Un cuore che abbraccia tutti, piccoli e grandi, anziani e giovani. Un cuore che vive nel silenzio l’attesa del domani e la concretizzazione del progetto divino.
Alla celebrazione Eucaristica hanno partecipato tantissimi fedeli provenienti non solo dalla parrocchia di S. Venere ma anche da Reggio, Palizzi, Brancaleone, Valanidi, Montebello, Masella etc…
Una messa partecipata, quella che si è tenuta in S. Venere, con parrocchie che si fondevano, dunque, per presenza e partecipazione e persino nel canto dove il violino si intrecciava con la chitarra e la tastiera con gli altri strumenti.
Ragazzi provenienti da diverse realtà parrocchiali, tutti vicini ed insieme per dire grazie al Signore per il dono del sacerdozio e per aver concesso loro la grazia di vivere il decimo anniversario assieme a don Giovanni.
Al termine della S. Messa don Giovanni, emozionato, ha voluto ringraziare tutti ed uno per uno. Nel giorno in cui ricorda il suo primo giorno di sacerdote, il giovane prete, ringrazia il Vescovo, i sacerdoti, tutti i presenti e poi il padre, la madre che dal cielo segue in suo cammino, la famiglia e tutti i presenti e non.
Per tutti don Giovanni ha una parola da rivolere ma in modo particolare si sofferma ai giovani ai quali ricorda che Dio è il Padre che con le braccia aperte aspetta di abbracciare ogni suo figlio.
Per la circostanza la comunità di S. Venere ha voluto festeggiare il giovane prete nell’area del casello, dove insieme si è trascorso un pomeriggio diverso.
“L’essenza dell’uomo ha affermato don Giovanni, sta nella capacità di vivere secondo la propria vocazione; fermo restando che, questa è un dono da vivere prima di tutto nella donazione agli altri e poi nella donazione a sé stessi”.
Don Giovanni Zampaglione, conosciuto per la sua non comune capacità di essere semplice ed amico dei giovani, preferisce essere il Giovanni di sempre, quello che è cresciuto nella parrocchia di Masella, al seminario di Reggio e poi inviato alle comunità che serve con grande amore.
Il suo carisma lo porta ad essere tra i più piccoli e tra chi ha bisogno. Là tra la sua gente, si confonde tra i giovani. Loro lo abbracciano, lo stimano, gli danno ed hanno fiducia.
Così si conclude la giornata in S. Venere. Il domani già attende il giovane sacerdote nei mille impegni della sua missione. Da lui la gente si aspetta molto.
Vincenzo Malacrinò