CONVOCATO IL CONSIGLIO ALL’APERTO PER RIBADIRE IL "NO" ALLA CENTRALE A CARBONE
14 agosto 2008
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Montebello Jonico – Loris Nisi e tutto il consiglio scendono in campo sul tema della centrale a carbone che si dovrebbe realizzare a Saline Joniche.
Proprio su tale progetto il sindaco, ha convocato un consiglio comunale all’aperto in seduta straordinaria che si svolgerà giorno 13 alle ore 18.30 presso la piazza di Saline.
Il sindaco ha precisato che tutti hanno il diritto ad essere informati sull’operato del comune in merito alla centrale.
Il sindaco ha precisato che tutti hanno il diritto ad essere informati sull’operato del comune in merito alla centrale.
In tal senso Nisi ha affermato che “le attività relative alla reale ed imparziale constatazione sugli effetti della centrale stanno andando avanti secondo quanto auspicato dai cittadini”.
Il sindaco, ha ribadito che il “no” alla centrale non è ideologico ma legato a motivazioni concrete e all’esigenza di pianificare un altro tipo di sviluppo per il territorio, sostenibile ed orientato ad un turismo ecologico e alla valorizzazione delle potenzialità del territorio.
Il sindaco, ha ribadito che il “no” alla centrale non è ideologico ma legato a motivazioni concrete e all’esigenza di pianificare un altro tipo di sviluppo per il territorio, sostenibile ed orientato ad un turismo ecologico e alla valorizzazione delle potenzialità del territorio.
Dello stesso avviso è l’assessore all’Ambiente Antonino Cilea, il quale ha affermato che “si sta lavorando nel solo interesse dei cittadini senza tralasciare nulla di significativo”.
Tecnici e politici sono al lavoro per dire ancora una volta “no” alla centrale a carbone, un “no” corale che viene dai cittadini, dalle associazioni locali, dalle associazioni ambientaliste e da quanti pensano che “quell’angolo di sud ha bisogno di progetti diversi”.
Tecnici e politici sono al lavoro per dire ancora una volta “no” alla centrale a carbone, un “no” corale che viene dai cittadini, dalle associazioni locali, dalle associazioni ambientaliste e da quanti pensano che “quell’angolo di sud ha bisogno di progetti diversi”.
La nostra terra è a vocazione turistica, affermano in molti. Nella costa dove cresceva il gelsomino e i bergamotti c’è, certamente, spazio per attività vicine al mondo del turismo ma non a quelle legate al carbone.
Inferociti i cittadini non intendono accettare nulla relativamente al rilancio industriale del luogo. Affermano di organizzare proteste eclatanti nel caso il progetto dovesse andare avanti.
Inferociti i cittadini non intendono accettare nulla relativamente al rilancio industriale del luogo. Affermano di organizzare proteste eclatanti nel caso il progetto dovesse andare avanti.
I cittadini sono fiduciosi, che l’amministrazione lavorerà con costanza per ribadire le loro posizioni, poichè non intendono focalizzare la loro attenzione sulle eventuali ricadute positive del progetto perché ritenute irrilevanti in termini occupazionali rispetto alle dimensioni dell’investimento.
Infine, i cittadini contano su Nisi e sui sindaci della zona nel portare avanti le istanze e nell’evidenziare alla Sei che lo sviluppo auspicato in questo sud è quello legato alla sostenibilità ambientale.
Certamente non spetta ai cittadini orientare le scelte di un imprenditore ma a loro, forse, è demandato il compito di vigilare sul territorio al sol fine di contribuire positivamente per il rilancio della propria terra.
Certamente non spetta ai cittadini orientare le scelte di un imprenditore ma a loro, forse, è demandato il compito di vigilare sul territorio al sol fine di contribuire positivamente per il rilancio della propria terra.
Vincenzo Malacrinò