Home » Senza categoria

LE ASSOCIAZIONI DELL’AREA GRECANICA DICONO "NO" ALLA CENTRALA A CARBONE

29 agosto 2008 Nessun Commento

Montebello Jonico – “No alla centrale a Carbone e “no” al progetto della Sei, “no” all’inquinamento e alle attività industriali in un’area ad alta vocazione turistica come quella della costa montebellese”.
Questa la sintesi dell’incontro organizzato dall’Associazione Nemesis di Saline e Nuovi Orizzonti di Melito, che ha visto al tavolo della discussione tantissime associazioni dell’area grecanica.
Il mondo associazionistico ribadisce una posizione già chiara: “si sviluppino progetti veri, compatibili con l’ambiente e si guardi con interesse alle opere incompiute”.

Un grande inizio, quello di ieri, se si considera la straordinaria e massiccia presenza dei vari presidenti delle varie associazioni.

Una partecipazione reale e convinta, quella che si è concretizzata nella piazzetta antistante la sede della Nemesis, dove il presidente della omonima associazione Franco Meduri ha accolto il Massimo Cogliandro, presidente dell’Unpli provinciale, Massimo Praticò dell’Apiot provinciale, Mimmo Romeo della Pro-loco di Saline, Franca Evoli dell’Arghiropolus di Montebello, Domenico Pellicanò dei Fossatesi nel Mondo, Maria Teresa Benedetto della Pro-loco di Motta, Saverio Surace, del Comitato Civico di Lazzaro, Leonardo Manti della Fism provinciale, Gianfranco Calabrò della Pro Meteo di Melito, Peppe Toscano e Federico Curatola della Nuovi Orizzonti di Melito, Carmelo Nucera di Apodiafazi, Francesco Zampaglione del Gruppo Scout di Saline, Corine Foti dell’Azione Cattolica di Saline, Salvatore Verduti della Volley e dell’Associazione Garibaldina ed ancora il presidente dell’associazione pro-Pentidattilo, della Pro-Ospedate di Melito, dell’Eureka di Lazzaro, della “Totò Rodà” di Prunella, della Laurentianum di San Lorenzo, dei portatori della Vara ed amatori calcio. Presenti anche i giovani democratici di Condofuri ed i giovani del PD. Presenta anche il consigliere Santo Federico.

Una presenza compatta e massiccia. Tanti esponenti per ribadire l’ormai risaputo concetto: “no” alla centrale a carbone e “si” ad attività compatibili con l’ambiente.
Tutti all’appello per portare sul tavolo le istanze dei cittadini. Posizioni chiare e nette. Nessun tentennamento. Nessuna disarmonia. Per la prima volta nella storia, il popolo parla la stessa lingua e sin dalle prime battute il clima generale trasferiva l’univocità delle posizioni.

Nel corso della discussione si è fatto chiaro riferimento al fallimento dell’industria e al depauperamento del territorio e dell’ambiente con conseguenze nel campo occupazionale esprimibili con valori drammatici per questo sud.

Da qui, quindi, l’appello univoco allo Stato perché non permetta la realizzazione di opere che non porterebbero benefici al territorio.

Il dito si è puntato su quelle incompiute, o meglio realizzate e abbandonate e che oggi rappresentano l’emblema dell’incapacità nel pianificare, progettare e realizzare.
Il dialogo tra i presidenti si è incentrato sulla necessità di sollecitare l’attenzione verso le risorse presenti al fine di potenziarle e renderle oggetto di vero sviluppo.
Grande attenzione è stata posta alla posizione della Regione sul “no” alla centrale e sull’impegno di progettare iniziative di diversa natura così come il presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Bova ha affermato nel corso del consiglio comunale aperto tenutosi a Montebello.
Attenzione anche sul “no” del comune di Montebello. Insomma tutto tende a voler chiarire la posizione del popolo relativamente ad un grande progetto.

Le associazioni, quindi, non mollano e già da ieri hanno precisato che bisogna concretizzare le azioni nel breve periodo.

Vincenzo Malacrinò

Lascia un Commento