NOTTE DI FUOCO A MONTEBELLO
28 luglio 2009
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Montebello Jonico –Notte di fuoco a Montebello o meglio notte senza notte per il terrore seminato dalle fiamme e per il panico diffuso tra la gente. Per la prima volta nella storia, il paese ha rischiato di vedersi bruciare sotto gli occhi atterriti dei cittadini.
Non sono parole ma fatti vissuti drammaticamente a Monetebello Jonico, nella notte di Sabato, nel centro storico accerchiato dalle fiamme nella parte bassa, sopra il fiume.
Il fuoco correva veloce da una parte e dall’altra. Il fumo avanzava sull’abitato. I cittadini respiravano a stento ma ancora avevano la forza per reagire.
Piazza Chiesa si era trasformata in un via vai di persone. Gente che correva, gente che gridava. “Presto, correte, si stanno per bruciare le case”. Di fatto era proprio così. Nel rione San Leonardo il fuoco avanzava dal basso verso l’alto come un gigante in corsa. Faceva impressione a vedere l’abitato sospeso sopra la chiazza rossa del fuoco.
Faceva impressione vedere quella cenere e quelle fiammate esplosive come se all’interno vi fosse del gas. La gente, ed in modo particolare i bambini erano letteralmente terrorizzati.
Le strade di Montebello si sono trasformate in un via vai di gente. Nella provinciale i mezzi dei vigili del fuoco arrivavano uno dopo l’altro.
Encomiabile il lavoro di questi uomini che, senza timore, si sono riversati tra le fiamme al fine si salvare le abitazione.
Encomiabile la presenza delle forze dell’ordine ed in modo particolare dei Carabinieri della stazione di Saline, diretti dal Maresciallo Davide Micale così come encomiabile si può definire il lavoro dei Ranger International diretti da Nuccio Foti i quali fino a notte fonda hanno vigilato i luoghi spegnendo fuoco con grande coraggio.
Ogni cittadino si è improvvisato specialista delle fiamme. In ogni via secchi di acqua e tubi di gomma allacciati alle cisterne per cercare di avere qualcosa di pronto con cui rispondere alla voracità del nemico rosso.
Mentre i cittadini si organizzavano uniti e compatti, mentre l’assessore Giuseppe Crea andava avanti ed indietro così come la dottoressa Marcherita Iamonte e Mimmo Crea dell’Ufficio tecnico, le fiamme correvano veloci verso il centro abitato di san Leonardo.
Il sindaco Guarna si spostava di luogo in luogo, cercando di coordinare le attività di protezione civile. Intanto le fiamme ad un certo punto hanno seminato il grande panico. Alle ore 21 e non si capiva più niente. Sembravano le scene di un film ma a Montebello era tutto vero.
Delle fiammate più alte delle case si levavano verso l’alto in prossimità del centro abitato di San Leonardo e di San Rocco.
Pronti sono stati i vigili del fuoco con gli idranti e i cittadini che, da tutte le parti, si aiutavano con secchi, pale e quant’altro.
I vigili del fuoco sono riusciti ad entrare anche là dove era impensabile farcela. Con grande agilità scavalcando cancelli e barriere sono giungi fin sopra l’incendio di via San Rocco al fine di salvare un’ abitazione.
La paura era troppa. Si sapeva che se il fuoco entrava anche una sola abitazione sarebbe stata la fine per tutte le altre dal momento che sono tutte addossate l’una all’altra.
Montebello si sarebbe piegato su sé stesso. Intanto arrivano notizie dalla parte bassa del Comune. Il sindaco comunicava che nella parte alta di Saline il fuoco aveva ripreso il suo corso. È caos totale.
Nel 1998 era successo un evento simile ma quello di adesso sembra essere al di sopra di ogni misura. Intanto il sindaco Guarna arrivava fin sopra l’abitato di Stinò, là dove una massa rossa avvolgeva tutto in una morsa.
Il sindaco afferma che pur mantenendo sempre la calma ci sono stati diversi momenti di grande preoccupazione soprattutto quando le fiamme giungevano nei luoghi abitati.
“Abbiamo cercato di fare del nostro meglio, rendendoci conto che di fronte ad una emergenza così straordinaria, si è veramente vulnerabili”. Così commenta Guarna la nottata di ieri precisando che i danni sono incalcolabili.
A Montebello il rogo continua. Continuano le fiammate in modo violento mentre l’occhio della gente era fermo e fisso là, nel cuore del centro storico. Diversi cercavano di spostare le autovetture in luoghi sicuri nonostante fossero parcheggiate là dove il fuoco non sarebbe mai arrivato.
Il panico faceva brutti scherzi.
“Non è possibile, non è possibile” queste le parole che si sentivano ripetutamente.
Intanto mentre erano in pieno campo le operazioni di spegnimento un’ambulanza diretta verso il pronto soccorso di Melito è rimasta bloccata per pochi minuti.
La gente correva avanti ed indietro. Sui tetti ognuno spargeva acqua per evitare incendi a catena. Un operaio di Montebello ha rischiato parecchio essendo proprio sul terrazzo quando le fiamme hanno superato la sua stessa abitazione.
Nella parte alta del paese, sopra la frazione D’Adora le fiamme continuavano instancabili il percorso.
Intanto mentre i minuti passavano la paura rimaneva e se nella tardissima nottata il pericolo per il centro storico è stato superato la gente, in quella notte di fuoco, in quella notte senza notte, lo stesso, non è riuscita a dormire.
Non sono parole ma fatti vissuti drammaticamente a Monetebello Jonico, nella notte di Sabato, nel centro storico accerchiato dalle fiamme nella parte bassa, sopra il fiume.
Il fuoco correva veloce da una parte e dall’altra. Il fumo avanzava sull’abitato. I cittadini respiravano a stento ma ancora avevano la forza per reagire.
Piazza Chiesa si era trasformata in un via vai di persone. Gente che correva, gente che gridava. “Presto, correte, si stanno per bruciare le case”. Di fatto era proprio così. Nel rione San Leonardo il fuoco avanzava dal basso verso l’alto come un gigante in corsa. Faceva impressione a vedere l’abitato sospeso sopra la chiazza rossa del fuoco.
Faceva impressione vedere quella cenere e quelle fiammate esplosive come se all’interno vi fosse del gas. La gente, ed in modo particolare i bambini erano letteralmente terrorizzati.
Le strade di Montebello si sono trasformate in un via vai di gente. Nella provinciale i mezzi dei vigili del fuoco arrivavano uno dopo l’altro.
Encomiabile il lavoro di questi uomini che, senza timore, si sono riversati tra le fiamme al fine si salvare le abitazione.
Encomiabile la presenza delle forze dell’ordine ed in modo particolare dei Carabinieri della stazione di Saline, diretti dal Maresciallo Davide Micale così come encomiabile si può definire il lavoro dei Ranger International diretti da Nuccio Foti i quali fino a notte fonda hanno vigilato i luoghi spegnendo fuoco con grande coraggio.
Ogni cittadino si è improvvisato specialista delle fiamme. In ogni via secchi di acqua e tubi di gomma allacciati alle cisterne per cercare di avere qualcosa di pronto con cui rispondere alla voracità del nemico rosso.
Mentre i cittadini si organizzavano uniti e compatti, mentre l’assessore Giuseppe Crea andava avanti ed indietro così come la dottoressa Marcherita Iamonte e Mimmo Crea dell’Ufficio tecnico, le fiamme correvano veloci verso il centro abitato di san Leonardo.
Il sindaco Guarna si spostava di luogo in luogo, cercando di coordinare le attività di protezione civile. Intanto le fiamme ad un certo punto hanno seminato il grande panico. Alle ore 21 e non si capiva più niente. Sembravano le scene di un film ma a Montebello era tutto vero.
Delle fiammate più alte delle case si levavano verso l’alto in prossimità del centro abitato di San Leonardo e di San Rocco.
Pronti sono stati i vigili del fuoco con gli idranti e i cittadini che, da tutte le parti, si aiutavano con secchi, pale e quant’altro.
I vigili del fuoco sono riusciti ad entrare anche là dove era impensabile farcela. Con grande agilità scavalcando cancelli e barriere sono giungi fin sopra l’incendio di via San Rocco al fine di salvare un’ abitazione.
La paura era troppa. Si sapeva che se il fuoco entrava anche una sola abitazione sarebbe stata la fine per tutte le altre dal momento che sono tutte addossate l’una all’altra.
Montebello si sarebbe piegato su sé stesso. Intanto arrivano notizie dalla parte bassa del Comune. Il sindaco comunicava che nella parte alta di Saline il fuoco aveva ripreso il suo corso. È caos totale.
Nel 1998 era successo un evento simile ma quello di adesso sembra essere al di sopra di ogni misura. Intanto il sindaco Guarna arrivava fin sopra l’abitato di Stinò, là dove una massa rossa avvolgeva tutto in una morsa.
Il sindaco afferma che pur mantenendo sempre la calma ci sono stati diversi momenti di grande preoccupazione soprattutto quando le fiamme giungevano nei luoghi abitati.
“Abbiamo cercato di fare del nostro meglio, rendendoci conto che di fronte ad una emergenza così straordinaria, si è veramente vulnerabili”. Così commenta Guarna la nottata di ieri precisando che i danni sono incalcolabili.
A Montebello il rogo continua. Continuano le fiammate in modo violento mentre l’occhio della gente era fermo e fisso là, nel cuore del centro storico. Diversi cercavano di spostare le autovetture in luoghi sicuri nonostante fossero parcheggiate là dove il fuoco non sarebbe mai arrivato.
Il panico faceva brutti scherzi.
“Non è possibile, non è possibile” queste le parole che si sentivano ripetutamente.
Intanto mentre erano in pieno campo le operazioni di spegnimento un’ambulanza diretta verso il pronto soccorso di Melito è rimasta bloccata per pochi minuti.
La gente correva avanti ed indietro. Sui tetti ognuno spargeva acqua per evitare incendi a catena. Un operaio di Montebello ha rischiato parecchio essendo proprio sul terrazzo quando le fiamme hanno superato la sua stessa abitazione.
Nella parte alta del paese, sopra la frazione D’Adora le fiamme continuavano instancabili il percorso.
Intanto mentre i minuti passavano la paura rimaneva e se nella tardissima nottata il pericolo per il centro storico è stato superato la gente, in quella notte di fuoco, in quella notte senza notte, lo stesso, non è riuscita a dormire.
Vincenzo Malacrinò