OGR, LA POSIZIONE DELL’EX SINDACO NISI
5 luglio 2009
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Montebello Jonico –“Ritengo che l’amministrazione comunale si debba attivare per verificare quale sia lo stato dell’arte, valutando la possibilità di acquisire o fare acquisire il sito, sempre che i nuovi amministratori ritengano l’ipotesi industriale credibile e fattibile”.
Con questa introduzione l’ex Sindaco del Comune di Montebello Loris Maria Nisi si avvia ad entrare nel merito del tema della vendita della Ogr balzata sulle pagine di questo giornale proprio ieri.
“Il problema relativo alla vendita delle Ogr, non ritengo possa essere se ferrovie voglia dismettere il proprio patrimonio per fare cassa o perché improduttivo ma dovrà essere posto in relazione all’utilizzazione futura che dovrà avere quel sito”.
Così parla delle Ogr, Loris Maria Nisi affermando che la cifra richiesta dalle Ferrovie è irrisoria trattandosi di sette milioni e trecentomila euro per una realtà veramente gigantesca.
“Non è il primo tentativo di vendita del sito di Saline, quello che Ferrovie sta effettuando, ha commentato Nisi, poiché in due momenti precedenti lo stesso venne bloccato una volta dall’allora Ministro Bianchi mentre il secondo si tenne con asta deserta”.
Nisi è preciso quando esprime le sue valutazioni in merito al problema dimostrando di avere un ottimo quadro della geografia storica del Comune così come è preciso quando parla del disguido avuto con la Regione Calabria quando il Comune di Montebello non era stato informato circa gli sviluppo relativi al progetto “Api” sul fotovoltaico.
Disguido poi chiarito da una telefonata del Presidente Agazio Loiero al Sindaco Nisi e che ha portato ancora una volta il Comune a dare disponibilità verso la realizzazione di progetti compatibili con il territorio e lontani da problematiche di inquinamento ambientale.
“Nel mese di aprile, ricordo, che il presidente Loiero ha firmato un protocollo di intesa con il Gruppo Api per realizzare la filiera del fotovoltaico, quindi su quell’area c’erano e ci sono orientamenti precisi, tutto sta adesso nel verificare il quadro globale per tirare le dovute somme”.
Così si esprime Nisi nei riguardi di quel progetto che aveva visto ancora una volta il mondo delle associazioni attorno ad un tavolo per discutere e ridiscutere sull’eventuale “si” o l’eventuale “no”. Tutti attendevano i dettagli del progetto al fine di potersi pronunciare ma a quanto pare i tempi ora sono maturi non tanto per i progetti quanto per le vendite.
“Tra l’altro, ha affermato Nisi, il presidente Loiero mi ha assicurato telefonicamente che il Comune sarebbe stato protagonista per qualsiasi nuova azione che avrebbe interessato il territorio”.
In ogni caso, prosegue Nisi “diverse sono le notizie che mi giungono in merito al progetto industriale del fotovoltaico e tutti tendono ad evidenziare la prosecuzione dei lavori e degli elaborati poiché il proponente è interessato alla realizzazione del progetto. Si tratta di notizie informali ma ritengo attendibili”.
Questo il commento dell’ex sindaco Loris Maria Nisi il quale precisa che si tratta di progetti significativi ed importanti per il territorio e tali da dover stimolare l’amministrazione ad andare fino in fondo alla vicenda per cercare di promuovere sempre più la forza del territorio e la realizzazione di progetti sostenibili.
“Io, da sindaco, ci ho creduto, ma, anche gli scettici, ritengo, debbano attivarsi per avere un quadro chiaro della situazione e per poter operare compiutamente delle scelte, anche perché se questa volta qualcuno dovesse partecipare all’asta ed acquisire il bene, poi, nessuno potrà opporsi a progetti industriali o speculativi che, ancora una volta cadrebbero sul territorio dall’alto, senza alcun coinvolgimento”.
Così conclude Loris Maria Nisi il suo intervento auspicando che veramente, questa volta, sia il territorio ad esprimersi evitando che la forza del capitale copra la forza delle idee.
È necessario lavorare per cercare soluzioni e per far si che il sito venga acquisito dal Comune al fine di realizzare in loco attività capaci di invertire le sorti di un territorio da sempre denigrato, sfruttato e impoverito attraverso l’abbrutimento delle risorse naturali, impiantando al posto delle stesse cubi di cemento e ciminiere che non sono mai servite a nulla.
Tutto sommato il gelsomino, anche se non molto redditizio, allietava con il profumo tutta costa e se ci fossero ancora tali specie vegetali il litorale non sarebbe stato devastata dall’erosione a causa del porto e forse Montebello avrebbe da vendere ai turisti le spiagge e non i massi affioranti.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”