NESSUNO VUOLE COMPRARE LE OGR
29 settembre 2009
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Montebello Jonico – Asta deserta per la vendita delle Officine Grandi Riparazioni. Nessuno intende acquistare il patrimonio che si trova a Saline per un prezzo di 7.300.000,00 euro. Questo è quanto chiede da Federservizi per la cessione del sito industriale esteso circa 350.000 metri quadrati.
Intanto rimangono in valide le istanze di diritto di preferenza avanzate da Regione e Provincia.
Intanto rimangono in valide le istanze di diritto di preferenza avanzate da Regione e Provincia.
Il vice presidente della Provincia Gesualdo Costantino, ha affermato che l’amministrazione rimane ferma dell’idea che il bene va utilizzato per lo sviluppo del territorio al fine di restituire all’area un elemento che dovrà portare sviluppo nella stessa.
Prossimamente la Federservizi comunicherà ufficialmente alla Regione e alla Provincia l’esito della gara chiedendo di sapere le intenzioni degli Enti in merito, dal momento che hanno avanzato diritto di preferenza.
Sulle Ogr, infatti, erano interessati Regione, Provincia e Comune di Montebello; quest’ultimo farebbe da capofila in una eventuale attività di sviluppo che vedrebbe partecipi gli altri comuni dell’area.
In ogni caso nessuno ad oggi si è presentato per offrire la somma di 7.300.000,00 euro; evidentemente gli investitori aspettano che il prezzo scenda ancora anche se l’onorevole Alessandro Nicolò aveva evidenziato che questa cifra è di gran lunga inferiore rispetto al costo che lo Stato ha sopportato per la costruzione.
Questa è la quarta volta che l’asta va deserta. I progetti che si dovrebbero realizzare sul sito sono due: da un lato quello dell’Api Nova Energia, dove la Regione ha firmato un protocollo di intesa, relativo alla filiera del fotovoltaico e allo sviluppo di energia alternativa; dall’altro l’idea del sindaco di Montebello Guarna di realizzare una fiera internazionale.
Quindi, allo stato, nonostante si discute da tempo, su quel vasto territorio c’è un protocollo d’intesa, un’idea e due proposte di preferenza verso l’acquisizione del bene da parte della Regione e della Provincia di Reggio Calabria.
Sul “progetto Api” all’epoca sorse qualche dissenso perché, a detta di alcuni, si trattava di un progetto inquinante ma successivamente è stato precisato che la filiera relativa alla costruzione delle componenti essenziali veniva effettuata a Crotone o in altro sito idoneo e che a Saline avveniva solo l’assemblaggio.
Intanto si attende e certamente i tempi non saranno brevissimi per un eventuale acquisto del bene.
Si attende così come si è atteso per la sistemazione del porto, per la strada a scorrimento veloce mare – monti, per la riqualificazione del territorio e per la valorizzazione delle risorse archeologiche e ambientali. I tempi a quanto pare sono sempre lunghi.
Non manca la sfiducia dei cittadini e l’amarezza nei riguardi dello stato in cui versa il territorio Montebellese.
Di fatto sono circa 40 anni che si parla di Ogr e altrettanti di Liquichimica; il porto sono ormai decenni che vive in una condizione drastica e nonostante ciò, tutti vogliono far qualcosa.
Gli impegni assunti dai vari rappresentanti delle istituzioni non sono mai mancati. Anzi in prossimità delle campagne elettorali si sono sempre più intensificati.
Pensare e progettare è sicuramente positivo così come proporre soluzioni ai cittadini. Certamente dopo 40 anni sarebbe ora il caso di passare dalle parole ai fatti poiché solo e sempre con i pensieri e le buone intenzioni non si risolvono i problemi.
Così intanto che si progetta il paese delle tre ex (ex liquichimica, ex Ogr ed ex porto) attende.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”