NATUZZA E’ SALITA AL CIELO NEL GIORNO DI TUTTI I SANTI
2 novembre 2009
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Natuzza ci lascia una grande eredità
E’ morta Fortunata Evolo, al secolo Natuzza.
“E il dolore è grande per tutti noi – commenta il presidente dell’Ucsi Calabria, Carlo Parisi, dopo aver appreso la notizia della scomparsa della mistica – pur nella consapevolezza che Natuzza ci lascia in dono una preziosa eredità: quella fede incrollabile in Dio e nella Madonna, di cui è stata umile testimone per tutta la vita”.
Un’umiltà vera, ma piena di forza che ha saputo dare conforto a migliaia di persone e che “ho avuto il privilegio di constatare personalmente – racconta Parisi – nei numerosi incontri avuti con Natuzza: posso testimoniare, come già hanno fatto e continuano a fare i suoi tanti figli sparsi nel mondo, che nella semplicità dei suoi gesti e delle sue parole si è sempre palesata una risposta. O meglio la risposta che ognuno cercava, rivolgendosi a lei”.
Alla mistica di Paravati, scomparsa all’età di 85 anni, lo stesso Parisi aveva consegnato ad honorem la tessera numero 1 dell’Unione Stampa Cattolica della Calabria il 7 giugno del 2008, alla presenza degli arcivescovi Salvatore Nunnari e Luigi Renzo, conferendole anche un Premio, l’Affabulatore d’oro, “per le sue straordinarie doti di comunicatrice di verità”.
Una scelta non casuale, quella della sede della Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime di Paravati, la Fondazione di Natuzza, per ospitare l’occasione che ha segnato la ripresa del cammino dell’Ucsi Calabria, dopo oltre 10 anni di assenza.
Così come non è casuale la volontà di intitolare a Natuzza Evolo la stessa sezione calabrese dell’Unione Stampa Cattolica.
All’immenso cordoglio per la scomparsa di Natuzza partecipano, naturalmente, tutti i giornalisti calabresi dell’Ucsi, che si stringono attorno a padre Michele Cordiano, vicepresidente dell’Ucsi Calabria e padre spirituale della mistica, alla famiglia ed a tutta la comunità della Fondazione di Paravati, guidata da don Pasquale Barone.
“Ora sta a noi – conclude Parisi – completare il progetto di Natuzza per la realizzazione di quella grande casa per alleviare le necessità di giovani, anziani, e di quanti altri si troveranno nel bisogno, e una grande chiesa che si chiamerà Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”.
Un progetto affidato in sogno dalla Madonna a Natuzza nel lontano 1944, che sta diventando, pian piano, realtà, ma che necessita ancora del contributo di tutti.
Un progetto affidato in sogno dalla Madonna a Natuzza nel lontano 1944, che sta diventando, pian piano, realtà, ma che necessita ancora del contributo di tutti.